Probabilmente come è morto Alexei Navalny non lo sapremo mai. Il corpo è stato nascosto anche ai famigliari. Le comunicazioni ufficiali parlano di “sindrome da morte improvvisa.” Una fonte citata da Novaya Gazeta ha affermato che la salma dell’oppositore di Putin si trova all’obitorio dell’ospedale di Salekhard e che sul corpo sono stati individuati lividi forse provocati da convulsioni e uno compatibile con il massaggio cardiaco. “I lividi – secondo la fonte – appaiono in seguito a convulsioni. La persona è scossa da convulsioni, cercano di trattenerla e così compaiono i segni. Hanno detto che ha un livido sul petto. È qualcosa che appare per un massaggio cardiaco. Vale a dire che hanno cercato di rianimarlo ma è morto, molto probabilmente per arresto cardiaco. Ma sulla causa dell’arresto nessuno dice niente.”
Ipotesi e dietrologie
Ai misteri che circondano la morte di Navalny si è aggiunta anche un’ipotesi del quotidiano tedesco Bild secondo il quale il dissidente sarebbe deceduto “forse poco prima di una possibile liberazione” nell’ambito di un accordo di “scambio di detenuti” tra Russia, Stati Uniti e Germania. Altri sostengono che sia un “messaggio” del Cremlino all’Occidente per avvertire che l’amministrazione russa non è condizionabile dall’opinione pubblica internazionale. Il team di Navalny parla di “omicidio pianificato” e di operazioni per “nascondere le tracce” del delitto. Il ministro della Giustizia tedesco, Marco Buschmann, ha chiesto a Mosca di consegnare il corpo di Navalny per consentire un esame indipendente sulle cause della sua morte.
Manifestazioni e cordoglio
Navalny, nel docufilm che ha per titolo il suo nome, chiedeva ai suoi supporter che nel caso in cui l’avessero assassinato avrebbero dovuto “non arrendersi” e continuare la lotta politica per una Russia libera. In questi giorni in tutti i Paesi c’è una mobilitazione spontanea. In Russia, secondo Ovd-Info, almeno 500 persone in 36 città sono state fermate dalla polizia perché hanno manifestato il proprio cordoglio. Ieri a Berlino centinaia di persone si sono riunite vicino alla sede dell’ambasciata russa per un sit-in. Domani tutti i partiti italiani hanno aderito alla fiaccolata per ricordare Alexei Navalny che si terrà in Campidoglio alle 18:30.
Anche Le Pen critica Putin
Sempre oggi, al Consiglio dei ministri degli Esteri Ue, a Bruxelles ci sarà anche Yulia Navalnaya, la moglie “dell’uomo – ha detto il ministro Antonio Tajani – che ha sfidato il sistema russo ed è stato ucciso dopo anni di persecuzione ingiusta e incivile.” Il ministro ha anche aggiunto che “le sue parole aiuteranno tutti noi europei a comprendere ancora meglio quale tipo di violento sistema dobbiamo fronteggiare e arginare in Ucraina. Ci farà sentire quale minaccia pesa sui cittadini russi e su ogni regione della nostra Europa, un continente in cui violenza, brutalità, guerra sono state riportate in maniera vergognosa e irresponsabile. Il Governo italiano rimarrà impegnato nella difesa dell’Ucraina e dei suoi cittadini; solo ieri abbiamo firmato nuovi accordi per le installazioni elettriche del paese e continueremo l’assistenza alla difesa militare del paese.” Ieri è intervenuta anche la leader del Rassemblement National francese, Marine Le Pen: “la scelta della detenzione in una delle carceri più dure della Russia – ha detto – dimostra chiaramente l’indurimento del regime di Vladimir Putin e non possiamo che deplorare e condannare il modo in cui i diritti della difesa, qualunque sia il Paese, non vengono rispettati, in particolare quando si tratta di oppositori politici.”