Dopo un avvio lento, i saldi invernali in Italia hanno cominciato a mostrare segni di ripresa verso la fine di gennaio. Secondo il monitoraggio condotto dalla Federazione Moda Italia-Confcommercio sull’andamento delle vendite, sebbene il 55% delle imprese associate abbia registrato una perdita di fatturato, il restante 45% ha dichiarato una crescita (26%) o una stabilità delle vendite (19%). Giulio Felloni, Presidente della Federazione Moda Italia-Confcommercio, ha sottolineato l’importanza del recupero nella seconda metà del mese nel ristabilire una certa fiducia tra gli operatori commerciali. Ha evidenziato che questo recupero è stato cruciale per alleggerire i magazzini e far fronte agli impegni con i fornitori, anche se ha ammesso che la redditività del settore è sempre più ridotta, mettendo in difficoltà l’intero comparto. Felloni ha anche rimarcato il declino dei negozi di moda nei centri urbani, con una perdita del 25,5% dei negozi negli ultimi 10 anni. Questo trend rappresenta una sfida significativa per la vivibilità delle città e dei centri storici, e la situazione dei negozi di prossimità risulta essere particolarmente complicata.
Elementi vitali
Inoltre, Felloni ha evidenziato l’importanza dei negozi di moda come elementi vitali per la promozione e la tutela del Made in Italy. Durante incontri recenti con il Ministero della Cultura e il Ministero dell’Imprese e del Made in Italy, è stata sottolineata l’importanza di coinvolgere istituzioni, fornitori e negozi retail in un progetto di filiera: “Abbiamo così avanzato le nostre proposte per una detrazione d’imposta sulla dichiarazione dei redditi sull’acquisto di prodotti di Moda Made in Italy e sostenibili; un bonus Moda per incentivare la consegna di un prodotto usato nei negozi di prossimità per l’acquisto di un prodotto nuovo; l’introduzione della cedolare secca sugli affitti commerciali condizionata all’obbligo di una congrua riduzione dei canoni di affitto a seguito di specifico accordo tra locatore e conduttore; un sostegno al passaggio generazionale nei negozi di moda; l’inserimento dei negozi e botteghe storici della Moda nell’albo delle imprese culturali e creative”. Tutto proposte che mirano a sostenere il settore della moda italiano e a promuovere la sua crescita e innovazione, affrontando al contempo le sfide emergenti nel panorama commerciale attuale.