sabato, 16 Novembre, 2024
Attualità

Cna presenta la quinta edizione dell’“Osservatorio Burocrazia”

La quinta edizione dell’Osservatorio Burocrazia realizzato dalla Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola media impresa (CNA) rivela che “il decentramento introdotto dalla riforma del titolo V della Costituzione per le imprese artigiane non fa rima con semplificazione”. La mancanza di un efficace raccordo tra Stato centrale e Regioni ha impedito la definizione di standard uniformi favorendo la frammentazione, le differenze territoriali e la produzione di nuova burocrazia, penalizzando le attività artigiane e i consumatori. L’Osservatorio mostra la necessità di potenziare le forme di raccordo e collaborazione tra i diversi livelli istituzionali in modo da valorizzare le specificità territoriali all’interno di una visione unitaria. L’indagine ha analizzato l’impatto della riforma costituzionale del 2001 su otto mestieri e quasi 400mila imprese (Alimentare con consumo sul posto, installazione e manutenzione impianti fotovoltaici, tatuaggio, piercing, acconciatura, estetica, toelettatura di animali, meccatronica), dal quale emergono numerose criticità nell’attività d’impresa a causa di un variegato contesto normativo e amministrativo.

Impiantistica e formazione professionale

Stando a quanto rivela il Report l’impiantista che opera in più regioni del territorio deve destreggiarsi nel sistema del catasto degli impianti termici in quanto ogni regione ha sviluppato una propria piattaforma con modalità di accesso e procedure specifiche. Ma per complicare l’attività, alcune regioni dispongono di più catasti, fino a 7, che non dialogano tra loro e con differenze delle modalità di raccolta dati. La formazione professionale, invece, è uno degli ambiti dove il processo di devoluzione ha raggiunto vette impensabili. Per estetica e acconciatura la durata dei percorsi regionali varia da 3 a 5 anni. Non solo, le ore di formazione per ogni anno oscillano tra 198 e 1.394. Anche per tatuaggio e piercing il panorama formativo è molto variegato. I corsi regionali variano da 12 a 1.500 ore l’anno e soltanto 13 regioni hanno disciplinato l’attività. Nessuna regione invece ha disciplinato in modo specifico l’attività di toelettatura di animali e solo otto hanno previsto un percorso formativo.

Settore della meccatronica

Come evidenza il Report di CNA, la burocrazia non ha risparmiato la nascita della categoria meccatronica che ha accorpato meccanici auto ed elettrauto. Infatti, le aziendeiscritte a una sola attività devono conseguire l’abilitazione mancante con apposito corso di formazione regionale. La comunicazione della nuova qualifica non è sufficiente nella maggior parte dei comuni italiani che richiedono la presentazione di una Scia (fino a 20 adempimenti e 10 enti da contattare) come se si trattasse di una nuova attività. Tra le poche eccezioni positive Firenze, dove la Camera di commercio ha aggiornato in automatico tutte le posizioni senza alcuna pratica amministrativa. Il paradosso è che l’attività di meccatronica non ha un proprio codice Ateco.

“Un confronto permanente”

Per la CNA serve “un confronto permanente sui mestieri artigiani per semplificare e razionalizzare il quadro normativo e regolamentare è necessario aggiornare e riordinare le leggi di settore, a partire dal coordinamento dei percorsi formativi, oltre che ad assicurare l’interoperabilità delle banche dati pubbliche. Inoltre, bisogna dare risposte ai nuovi mestieri attraverso standard omogenei, valorizzandole ‘best practice’ locali in un contesto nazionale”. Durante la presentazione dell’Osservatorio Burocrazia ha parlato anche il presidente della CNA Dario Costantini, commentando i risultati del quinto rapporto. “L’indagine del nostro Osservatorio burocrazia mostra che il decentramento amministrativo e l’autonomia territoriale non sono positivi o negativi in senso assoluto. Sono utili se semplificano la vita a cittadini e imprese valorizzando le specificità del territorio, sono dannosi se generano complicazioni e producono nuova burocrazia inutile”, ha detto Dario Costantini. “Per un decentramento efficiente servono azioni di monitoraggio costante, capacità di intervento per correggere le criticità, una sana collaborazione tra i vari livelli istituzionali, un confronto constante con il sistema della piccola impresa”, ha aggiunto.

Le competenze delle Regioni

Un altro tema affrontato durante la presentazione del Report è la necessità di fare chiarezza sul alcune competenze delle Regioni italiane. Su questo argomento è intervenuto il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga ribadendo la necessita “di far luce in ambito normativo almeno su alcune competenze delle Regioni, perché l’incertezza normativa rischia di impedire una risposta rapida del territorio”. Commentando il Report “Osservatorio Burocrazia” della CNA il presidente della Conferenza delle Regioni ha aggiunto che “è un problema democratico non sapere cosa devo fare preventivamente per agire nella piena legalità”.

Un nuovo decreto

Riguardo alle criticità sottolineate dal Report è intervenuto il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, che durante la presentazione della quinta edizione dell’Osservatorio Burocrazia ha annunciato che “la settimana prossima sarà proposto in Consiglio dei ministri un decreto nell’ambito del PNRR, condiviso con il ministro Fitto nel quale presenteremo 45 semplificazioni sulle attività artigiane. “Sono semplificazioni condivise con le regioni e le province, con voi”, ha detto Zangrillo rivolgendosi agli artigiani e aggiungendo che “per le falegnamerie ci sono 78 adempimenti, 72 per le gelaterie che fanno riferimento a 21 enti diversi. Stiamo lavorando su questo. Il decreto che porterò consentirà di ridurre in maniera significativa questi adempimenti”.

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