mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Agroalimentare

Vescovi europei: al fianco degli agricoltori

Mentre gli agricoltori e allevatori europei sono scesi in piazza e vanno verso Bruxelles per protestare contro le politiche europee la Comece, la Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Ue, solidarizza invitando i responsabili politici “a mettere la persona umana al centro dei considerazioni politiche sull’agricoltura.” “Un futuro sostenibile del nostro sistema alimentare e un futuro sicuro e fiorente per gli agricoltori possonocoesistere”.

Condividiamo le preoccupazioni

“In questi giorni”, scrivono in una nota i massimi rappresentanti della Chiesa cattolica nell’Eurozona, “ci troviamo di fronte alle grandi proteste degli agricoltori in tutta l’Unione europea. Anche se alcune delle attuali proteste sono state innescate dai tagli previsti di sussidi o agevolazioni fiscali, il malcontento nel settore agricolo con le politiche che affrontano i cambiamenti climatici e le crisi ambientali è in crescita per un pò, come nei Paesi Bassi nel 2022-2023. In qualità di Comece – si legge ancora – riteniamo che il dibattito pubblico prenda forma in questo momento delicato. Pur sostenendo con forza l’obiettivo di un futuro sostenibile per tutti nell’Unione europea, condividiamo le preoccupazioni degli agricoltori per la sostenibilità delle piccole e medie aziende agricole e per il futuro delle nostre aree rurali.

Il settore agricolo svolge un ruolo essenziale nel fornirci cibo a prezzi accessibili e di alta qualità, dando vita alle nostre aree rurali e gestendo i nostri paesaggi.”

Crescenti incertezze

Per le Conferenze episcopali dell’Ue anche le statistiche mostrano una continua diminuzione del numero di piccole e medie aziende agricole, insieme al rischio di un “invecchiamento della popolazione di agricoltori.” Agricoltori che si trovano anche ad affrontare “redditi relativamente bassi” a fronte di “lunghe ore di lavoro”. C’è poi una forte concorrenza sul mercato (anche con importazioni non UE), alti costi energetici e inflazione, “crescente incertezza a causa dei cambiamenti climatici, ma anche ciò che viene percepito come un eccesso di regolamentazione e un afflusso di nuove politiche con conseguenze finanziarie concrete.”

Esistenza minacciata

Per i prelati europei “molti dei contadini che oggi scendono in piazza sentono la loro stessa esistenza minacciata. È noto che, per gli agricoltori, l’agricoltura è più che semplicemente lavoro, è al centro della loro identità. Crediamo che un futuro sostenibile del nostro sistema alimentare e un futuro sicuro e fiorente per gli agricoltori possano coesistere, non si escludono a vicenda. Occorre trovare soluzioni che garantiscano sia le divisioni partigiane: ciò sarà possibile solo se gli agricoltori saranno posti al centro di queste considerazioni.”

Dialogo occhio-a-occhio

In questa situazione il suggerimento è che “solo attraverso l’ascolto e un dialogo onesto occhio-a occhio potremmo cogliere un migliore senso della realtà degli agricoltori nell’Unione europea, un maggiore riconoscimento per il loro duro lavoro, una comprensione per le loro preoccupazioni e, soprattutto, un apprezzamento per coloro che ci nutrono.” In questo senso, scrive Comece, “accogliamo con favore il dialogo strategico tra l’UE e le principali parti interessate di tutta la catena agroalimentare, è stato formalmente lanciato il 25 gennaio 2024, come annunciato dal presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel discorso sullo stato dell’Unione del 2023. Speriamo che questo o simili formati di dialogo continuino e segneranno l’inizio di un nuovo modo di fare politica in Europa.”

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