A Malta la impressionante ripresa economica dalla pandemia ha comportato un aumento della disuguaglianza di reddito e maggiori pressioni sulle infrastrutture del Paese, in gran parte sostenute da “grandi afflussi di lavoratori stranieri, consentendo una rapida crescita della forza lavoro”. È quanto emerge dal rapporto del Fondo monetario internazionale. Il FMI ha osservato che le infrastrutture come le strade e i servizi pubblici come il settore sanitario non sono riusciti a tenere il passo con la crescita della popolazione.
Il Fondo Monetario Internazionale ha inoltre osservato che il divario tra i redditi alti e quelli bassi è aumentato al di sopra dell’UE e il rischio di povertà sembra essere in aumento, con la popolazione anziana che mostra segni di essere sempre più a rischio. Il FMI ha nuovamente esortato il governo maltese a eliminare gradualmente i sussidi energetici. Questi sussidi, sostiene il FMI, disincentivano il risparmio energetico e gli investimenti verdi e rappresentano circa il 40% del deficit di Malta.
320mln per i sussidi energetici
Si prevede che il Governo spenderà oltre 320 milioni di euro in sussidi energetici solo quest’anno. Il FMI prevede che l’economia di Malta continuerà a crescere a un ritmo moderato, con un’inflazione in graduale calo nei prossimi anni. Il primo ministro maltese Robert Abela ha definito “cruciali” i sussidi energetici. In un post su Facebook, ha aggiunto che il loro costo non impedirà al governo di investire ulteriormente nel Paese.
Nel frattempo, il FMI ha osservato che il mercato immobiliare sta mostrando alcuni segnali di rallentamento, con i prezzi degli immobili residenziali in “decelerazione” e le transazioni immobiliari in calo. Ha inoltre invitato Malta a sviluppare una scheda per l’attuazione del regime globale minimo di imposta sulle aziende. Il governo maltese ha già dichiarato che ritarderà l’introduzione di questa misura, che dovrebbe avere un impatto su circa 660 aziende multinazionali con sede a Malta.