domenica, 5 Gennaio, 2025
Ambiente

Coldiretti: “Al via i giorni della merla, ma le temperature sono primaverili”

In un periodo che tradizionalmente dovrebbe essere caratterizzato dal freddo invernale più intenso, l’Italia si trova a sperimentare temperature primaverili, segnate da un risveglio anticipato della natura e da una preoccupante siccità invernale. La Coldiretti, attraverso un comunicato stampa, ha evidenziato l’anomalia degli ultimi tre giorni di gennaio, in cui la temperatura ha raggiunto, nelle ore più soleggiate, quasi i 15 gradi da Roma a Palermo, da Genova a Cagliari. Il caldo fuori stagione, secondo la Coldiretti, sta causando il risveglio anticipato della natura e delle piante, portando ad anticipare le fioriture, come nel caso delle mimose che sbocciano un mese prima rispetto alla tradizionale data dell’8 marzo. Tuttavia, l’associazione agricola solleva preoccupazioni in merito ai danni potenziali che potrebbero derivare da un successivo e imprevedibile abbassamento delle temperature, con la conseguente perdita dei raccolti.
Un altro motivo di allarme è la siccità, particolarmente evidente dopo un 2023 che ha registrato un calo del 14% delle precipitazioni e una temperatura superiore di 1,14 gradi rispetto alla media storica del periodo 1991-2020. La Coldiretti basa le sue analisi sui dati Isac Cnr, sottolineando come i cambiamenti climatici stiano smentendo persino antichi proverbi come quelli legati ai giorni della merla.

La tradizione

Secondo la tradizione, i giorni della merla (29-30-31 gennaio) sono considerati i più freddi dell’anno, prendendo il nome dalla leggenda di una merla bianca che cercò rifugio nel camino per sfuggire al gelo e uscì nera dopo tre giorni. Tuttavia, la recente ondata di caldo ha infranto questa tradizione, evidenziando la mutevolezza del clima. La situazione è particolarmente critica per quanto riguarda la carenza di neve nelle Alpi e sull’Appennino, oltre a una preoccupante situazione di stress idrico che si aggrava scendendo verso Sud. La Sardegna e la Sicilia sono particolarmente colpite, con deficit idrico segnalato nei loro invasi. La carenza di fieno nei pascoli e le difficoltà nella crescita di ortaggi, arance e insalate sono ulteriori conseguenze della scarsità di pioggia.
La Coldiretti sottolinea come l’agricoltura italiana sia particolarmente colpita dai cambiamenti climatici ma, allo stesso tempo, è il settore più impegnato nella lotta contro di essi. L’associazione invoca l’’mpegno delle istituzioni per sostenere le imprese agricole nell’affrontare le nuove sfide imposte dal cambiamento climatico, dalla gestione delle risorse idriche alla sicurezza del territorio. La necessità di investimenti in innovazioni come l’agricoltura 4.0 e la regimazione delle acque è sottolineata come essenziale per affrontare le sfide del cambiamento climatico e garantire la sostenibilità del settore agricolo.

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