Il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta è intervenuto alla conferenza internazionale ‘Ten Years with the Euro’, organizzata dalla Commissione Europea e dalla banca centrale lettone (Latvijas Banka) per celebrare il decimo anniversario dell’adozione dell’euro in Lettonia, così come i venticinque anni dell’euro (gennaio 1999), e l’avvio dei negoziati per l’adesione della stessa Lettonia all’Unione europea.
Finora emissioni episodiche
Panetta ha esordito dicendo che, al contrario di quanto ci si potesse attendere, non si sarebbe occupato di analizzare il ruolo internazionale dell’euro da una prospettiva “puramente monetaria.” E così è stato. Ha invece ribadito che il primo nodo che frena lo sviluppo dell’unione monetaria europea e il ruolo internazionale dell’euro è “la mancanza di un titolo sovrano privo di rischio emesso a livello europeo”. “Le obbligazioni emesse nell’ambito del programma Next Generation EU“, ha ricordato, “sono un primo, positivo passo in questa direzione. Ma emissioni episodiche non bastano per determinare un punto di svolta: per facilitare lo sviluppo della unione monetaria e dei capitali e rafforzare il ruolo internazionale dell’euro abbiamo bisogno di un’offerta stabile e regolare di titoli europei privi di rischio”.
Sviluppare attività finanziarie
“La disponibilità di un titolo comune europeo privo di rischio è necessaria per lo sviluppo delle principali attività finanziarie.” Ha spiegato il governatore, “essa faciliterebbe la determinazione del prezzo di prodotti finanziari rischiosi, quali le obbligazioni societarie e i derivati, stimolandone l’espansione; renderebbe disponibile una forma di collaterale utilizzabile in ogni paese e in tutti i segmenti di mercato, da impiegare come garanzia nelle attività delle controparti centrali e negli scambi interbancari di liquidità, anche su base transfrontaliera; agevolerebbe la diversificazione delle esposizioni degli intermediari sia bancari sia non bancari; costituirebbe la base delle riserve internazionali in euro detenute dalle banche centrali estere.”
Settore bancario
Poi Panetta ha parlato di “incompletezza dell’Unione bancaria europea.” Il meccanismo di vigilanza unico “è insufficiente a creare un mercato bancario unificato.” Il settore bancario è ancora “frammentato lungo linee nazionali” e quindi è “difficile immaginare” una Unione europea “pienamente funzionante se le banche non sono in grado di operare liberamente in tutta l’area dell’euro.” “Miglioramenti su questi fronti – ha detto il governatore – sono oggi più importanti che mai. Nei prossimi anni l’Europa si troverà a operare in un contesto politico internazionale più complicato rispetto al passato. Essa dovrà allo stesso tempo realizzare obiettivi ambiziosi in ambiti quali la difesa, la transizione digitale e la lotta ai cambiamenti climatici.”
La moneta unica
Dunque il ruolo internazionale dell’euro, per Panetta, “non può essere considerato un fenomeno irreversibile. Nei prossimi decenni la moneta unica potrebbe mantenere il suo ruolo attuale, finire relegata ai margini del sistema monetario mondiale o assumere un rilievo globale ancora maggiore.” La posta in gioco “è molto alta”, ha concluso Panetta, e la UEM “rappresenta una sorta di clausola di difesa collettiva: ogni attacco rivolto a un suo membro colpisce la moneta unica, un elemento essenziale della nostra sovranità condivisa, ed equivale a un attacco a tutta l’Unione”.