“Dopo undici anni, il Governo modifica, finalmente, la norma introdotta dalla Spending Review del 2012, che ha limitato la possibilità programmatoria delle Regioni, a prescindere dalle esigenze reali dei territori e della popolazione, nell’acquisto di prestazioni di assistenza ambulatoriale ed ospedaliera dalla componente di diritto privato del Servizio sanitario nazionale”.
Assistenza sanitaria omogenea
Così Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop, l’Associazione Italiana Ospedalità Privata, in merito alle misure in sanità introdotte dalla Legge di Bilancio.
“Con questa tanto attesa modifica normativa e con le risorse aggiuntive previste, nel 2024, per la riduzione delle liste d’attesa, le strutture di diritto privato potranno assicurare una risposta più efficace, efficiente e tempestiva all’aumentata e diversificata domanda di salute della popolazione. Registriamo positivamente – commenta la Presidente Aiop – questa notizia perché, finalmente, Governo e Parlamento hanno ascoltato la comune richiesta di Regioni, strutture e cittadini.
C’è, ancora, molto da fare: lo strumento che regola la spesa, introdotto con il DL 95, rimane, infatti, per noi, anacronistico, inefficace ed illogico e sono, ancora, molte le criticità da risolvere per aumentare la qualità dell’assistenza sanitaria, in maniera omogenea ed equa, su tutto il territorio nazionale ma prendiamo atto che c’è un approccio differente a temi così importanti”.
Potenzialità di strutture accreditate
La presidente di Aiop, ricorda che nel quarantacinquesimo anno dall’istituzione del nostro Sistema sanitario nazionale, “non possiamo non plaudire a misure che dimostrano la volontà del Governo e del Parlamento di superare i pregiudizi e i condizionamenti ideologici” che continuano, nonostante un assetto normativo che prevede che il SSN abbia due componenti, a guardare alla componente di diritto privato quale corpo estraneo al sistema, invece che strutturalmente parte di esso.
“Questa Manovra – conclude Cittadini – al contrario, compie una prima, indispensabile, scelta che valorizza e promuove l’offerta sanitaria del Paese, al fine di assicurare il fondamentale diritto alla salute riconosciuto dalla Costituzione.
Le strutture accreditate, infatti, hanno potenzialità inespresse che vanno messe a disposizione della popolazione per garantire alla collettività un’offerta sanitaria puntuale rispetto ai propri bisogni di salute”.
Privati monospecialisti
Privati in altaSecondo l’ultimo Rapporto “sulla qualità degli outcome clinici negli ospedali italiani”, pubblici e privati, basati sui dati del Programma Nazionale Esiti (Pne) si rivela, innanzi tutto, la natura “monospecialistica di molte strutture di diritto privato”: 43% contro il 15% di quelle di diritto pubblico. L’elaborazione del Rapporto annuale è prevista nell’ambito della Convenzione stipulata tra Agenas e Aiop, dedicata alla diffusione – tra i professionisti e gli amministratori dell’ospedalità privata – dei contenuti e delle metodologie del Pne, che a sua volta è elaborato da Agenas in collaborazione con il Dipartimento di Epidemiologia del SSR Regione Lazio e l’Istituto Superiore di Sanità, nell’edizione 2021, ha misurato complessivamente 194 indicatori di cui: 171 relativi all’assistenza ospedaliera (73 di esito/processo, 83 di volume di attività e 15 di ospedalizzazione) e 23 relativi all’assistenza territoriale, valutata indirettamente in termini di ospedalizzazione evitabile (14 indicatori), esiti a lungo termine (5) e accessi impropri in pronto soccorso (4).