lunedì, 23 Dicembre, 2024
Politica

Il G7 in Puglia. Il simbolo: un ulivo con le radici nel Mare Nostrum     

È l’anno della Presidenza di turno dell’Italia, la settima dalla nascita nel 1975 secondo la consueta sequenza Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Giappone, Italia, Canada. La prima riunione è stata tenuta in Francia presso il castello di Rambouillet dall’allora Presidente Valery Giscard d’Estaing, con l’Italia rappresentata dall’allora Presidente del Consiglio europeo On. Aldo Moro.

Il Canada vi partecipa dal 1976, da cui la denominazione “G7”. Dal 1998 e fino al 2013, assume la denominazione di G8 perché sin dal vertice di Birmingham, nel Regno Unito, diviene membro del Gruppo anche la Russia, ma il 24 marzo del 2014 – a seguito della questione sulla Crimea – gli altri capi di Stato e di governo decidono di tornare a riunirsi in formato G7.

Sarà il 50esimo vertice del G7 che, come preannunciato dal Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, si svolgerà dal 13 al 15 giugno del 2024 in Puglia, nel Borgo Egnazia della Valle d’Itria, in provincia di Brindisi.

Al mondo intero l’evento sarà sintetizzato nel logo ufficiale costituito da un ulivo con le radici “che si immergono nel Mare Nostrum” e che ha in cima “7 olive che rappresentano le 7 nazioni”.

L’ulivo, pianta simbolo della Puglia, spiegano dal Governo “collega il mare con la terra, la tradizione delle nostre radici con il futuro, che ramificandosi unisce in modo dinamico e costruttivo il rapporto fra il sud e il nord e la cooperazione tra le Nazioni del vertice”.

Emerge proprio dal dettato della recentissima legge sul noto “Piano Mattei per lo sviluppo in Stati del Continente africano” nell’attuare un nuovo partenariato tra Italia e Stati del Continente africano “mediante la promozione di uno sviluppo comune, sostenibile e duraturo, nella dimensione politica, sociale, culturale e di sicurezza”

La premier Giorgia Meloni, già nel maggio scorso, aveva comunicato la scelta della Puglia come sede del G7, “perché storicamente ha svolto la funzione di ponte tra Occidente e Oriente; affermando come anche Papa Francesco l’ha scelta per un evento senza precedenti, terra simbolo di dialogo, appunto, tra Oriente e Occidente.

Nell’estate scorsa Meloni ha passato l’estate con la famiglia proprio in Valle d’Itria, nell’alto Salento, a Ceglie Messapica, a pochi chilometri dalla struttura in provincia di Brindisi presso cui si incontreranno i leader mondiali. È la centralità di Borgo Egnazia con gli aeroporti di Brindisi, Grottaglie e Bari che rende il sito appetibile sia per le eccezionali misure di sicurezza che per le possibili alternative per incontri collaterali nelle vicine città di Fasano, Putignano e Martina Franca.

Negli anni passati le località che hanno ospitato in Italia i G7 sono state Venezia (presso l’Isola della laguna San Giorgio Maggiore davanti a Piazza San Marco) per due volte consecutive ed esattamente nel primo incontro nel 1980, Presidente del Consiglio Francesco Cossiga e nel successivo nel 1987, Presidente del Consiglio Amintore Fanfani.

Il record nella Presidenza dei G7 in Italia lo ha conseguito il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per ben tre volte, negli anni 1994 a Napoli, nel 2001 a Genova e nel 2009 all’Aquila presso la Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza. Il 43esimo, nel 2017, è stato tenuto a Taormina e presieduto dall’allora Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

Durante quest’anno di Presidenza italiana, sul territorio nazionale, saranno tenute numerose riunioni ministeriali riguardanti i più svariati temi tra i quali clima-energia-ambiente, giustizia, istruzione, finanze, esteri, industria, scienza, tecnologia, sviluppo urbano, agricoltura, pari opportunità, lavoro e occupazione, inclusione e disabilità, salute, interni, turismo, sviluppo.

Nella tre giorni di giugno Giorgia Meloni dovrà affrontare temi molto delicati quali, soprattutto, il conflitto in Ucraina, il rapporto con l’Africa, le migrazioni, nonché la questione sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale.

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