Le prossime elezioni che si terranno nel vecchio continente sono state al centro del convegno ‘Un viaggio verso una nuova Europa’ organizzato in Campidoglio, a Roma, dal gruppo dell’Alleanza progressista dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, in ricordo di David Sassoli. Nel corso del dibattito non sono mancati gli echi di chi ha espresso preoccupazioni e riflessioni “sulla crescente onda sovranista che sta attraversando il vecchio continente”. Tra le voci più rilevanti, quelle della Segretaria del Partito democratico Elly Schelin e Romano Prodi che hanno condiviso il palcoscenico: da loro sono partiti appelli a preservare i valori fondamentali dell’Unione europea. La numero uno dem ha usato toni forti sull’argomento: “La nostra sfida è mobilitarci per fermare l’onda nera del nazionalismo”, portando come esempi i recenti fatti di cronaca tra saluti romani, adunate fasciste e “deputati pistoleri. Tutti episodi che ci portano a dire che il fascismo non è un’opinione, bensì un reato”.
Il Nazionalismo l’ostacolo
Romano Prodi, ex Presidente della Commissione europea, ha colto l’occasione per un appello appassionato per arrivare a “un’Europa più unita”, sottolineando la necessità di superare il nazionalismo persistente. L’ex Premier ha iniziato la sua riflessione proiettando lo sguardo verso il futuro, affermando che la squadra di nuovi parlamentari destinati a rappresentare l’Europa dovrà avere il compito cruciale di rinnovare e rafforzare il ruolo del continente nel panorama internazionale. Ha sottolineato l’importanza di far contare l’Europa attraverso azioni concrete e decisive. Tuttavia, Prodi non ha sottaciuto le sfide che questa missione comporterà. Ha riconosciuto apertamente la persistenza del nazionalismo come un ostacolo significativo.
“Non è facile perché il nazionalismo esiste ancora ma occorre faticare per riuscirci”, sottolineando quindi la necessità di un impegno costante e collettivo per superare le divisioni nazionali e costruire una visione condivisa di un’Europa forte e unita. Prodi ha anche criticato il funzionamento attuale del Consiglio europeo, evidenziando che quando ogni Stato membro desidera proteggere i propri interessi senza un’ottica comune, il risultato è un’e indebolita e una popolazione delusa.
Candidature multiple
Prodi ha sottolineato un altro tema di rilevanza: le candidature multiple alle elezioni europee. L’ex Premier ha definito questa pratica un “vulnus per la democrazia”, evidenziando come possa minare la rappresentatività delle istituzioni europee: “Le candidature multiple indeboliscono la chiarezza e la trasparenza del processo democratico”, le sue precise parole, sottolineando quindi che la presenza di candidati che concorrono in diverse circoscrizioni è un elemento che può confondere l’elettorato e mettere a rischio l’integrità del sistema democratico.A chi gli ha chiesto se questo possa essere uno stop a una possibile candidatura di Schlein alle Europee,stesse, Prodi ha risposto di non stoppare nessuno: “Ho parlato di candidature multiple. È un serio principio di democrazia. Se continuiamo a indebolire la democrazia in tutti i suoi aspetti, poi non ci lamentiamo se arriva la dittatura perché se risolve più problema la dittatura della democrazia, poi vince la dittatura”.
“Devo molto a David”
Tornando alla commemorazione di Sassoli, Schlein ha sottolineato il ruolo fondamentale che ha avuto l’ex Presidente nella costruzione di un’Europa più solidale. La Segretaria ha tenuto a precisare il significato profondo di appartenere alla “vera famiglia europea” rappresentata dal gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici (S&D), ribandendo con orgoglio che il Pd continua a essere la casa di David Sassoli: “Gli devo molto, gli devo il coraggio per essere stato il Presidente del Parlamento europeo che più ci ha sostenuto nello sforzo di superare il Trattato di Dublino”, riconoscendo quindi il contributo fondamentale di Sassoli nei progressi verso una politica migratoria più giusta e condivisa.