Il presidente del Governo di unità nazionale libico (Gun), Abdel Hamid Dabaiba, ha deciso di revocare i sussidi per il carburante. Si tratta di una decisione volta a ridurre le attività di contrabbando e a drenare le finanze pubbliche, ma minaccia di innescare proteste a causa del rifiuto popolare di questo provvedimento, secondo gli analisti libici. Dabaiba ha affermato ieri sera, durante la riunione del Comitato per il carburante, che “la decisione del governo di eliminare i sussidi per il carburante è stata presa ed è irreversibile”, ma non ha chiarito la data di inizio dell’attuazione di questa decisione. Il premier ha inoltre sottolineato che le istituzioni internazionali, la Banca Centrale della Libia e gli organismi di regolamentazione hanno messo in guardia dal protrarre la situazione attuale, sottolineando che il valore del sostegno governativo per il carburante ha raggiunto il 50% del reddito del Paese.
12 miliardi nel 2022
La Libia perde almeno 750 milioni di dollari all’anno a causa delle attività illegali di contrabbando di carburante, e gli stanziamenti di sussidi per il carburante in Libia sono aumentati fino a superare i 12 miliardi di dollari nel 2022, un aumento di 5 miliardi di dollari rispetto al 2021, il che solleva preoccupazioni per le autorità e solleva interrogativi circa riforma necessaria per evitare ciò. Ciò ha portato ad una crisi di carburante nelle città del sud della Libia, che soffrono di scarsità di benzina e gas, nonostante le grandi quantità che il governo stanzia per coprire i consumi della regione, poiché non raggiungono i beneficiari e vengono contrabbandati nei paesi vicini o venduti al mercato nero a prezzi raddoppiati.