Una serie di attacchi imputati a bande armate ha scosso l’Ecuador, provocando la morte di circa dieci persone e portando il Presidente Daniel Noboa a dichiarare uno stato di emergenza di sessanta giorni, accompagnato da un coprifuoco notturno. Il caos ha raggiunto livelli critici dopo la fuga di Jose Adolfo Macias, conosciuto come ‘Fito’, il leader della più grande banda dell’Ecuador, Los Choneros, dal carcere La Regional a Guayaquil.
Il nuovo Presidente, trentaseienne e in carica da novembre, ha descritto la situazione come un “conflitto armato interno”. Gli attacchi hanno colpito diverse città, tra cui Guayaquil, la più grande città costiera dell’Ecuador, notoriamente considerata la più pericolosa del Paese, con i suoi porti che fungono da hub per il traffico di droga.
La violenza ha iniziato con l’uccisione di otto persone e il ferimento di altre tre in attacchi a Guayaquil, seguiti dall’assassinio di due agenti in una città vicina. Le rappresaglie non si sono fatte attendere, con bande criminali che hanno preso in ostaggio diversi agenti di polizia e provocato esplosioni in diverse città. Una banda armata ha anche fatto irruzione in uno studio della televisione statale TC a Guayaquil, armata di pistole ed esplosivi, mentre le telecamere riprendevano. Tredici membri sono stati successivamente arrestati.
Tanta violenza
Le autorità riportano che la violenza si è diffusa in otto province, con circa 23 episodi, tra cui autobombe esplose. Auto della polizia sono state incendiate e sette agenti di polizia sono stati rapiti da bande criminali. Il presidente Noboa ha firmato un decreto per lo stato di emergenza, fornendo alle forze armate il sostegno politico e legale necessario per affrontare la crisi. In un duro discorso, ha sottolineato che il tempo in cui i detenuti per traffico di droga, sicari e criminalità organizzata dettavano al governo cosa fare è finito.
Il contesto di violenza è emblematico dei crescenti livelli di criminalità in Ecuador. Nel 2023, il paese ha registrato oltre 8.000 morti legate alla violenza, quasi il doppio rispetto al 2022. La situazione è aggravata dal fatto che l’Ecuador è diventato uno dei principali punti di arresto del traffico di cocaina verso gli Stati Uniti e l’Europa, rendendo la violenza legata alla droga una sfida significativa per il paese.