I medici ancora sul piede di guerra annunciano scioperi a oltranza e una protesta che “arriverà in Europa”. Questa volta il contratto e le pensioni non c’entrano, il Governo ha infatti accolto nella Manovra finanziaria 2024 le richieste dei camici bianchi. A far scattare le nuove polemiche è la decisione del ministro nell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini di riaprire le facoltà a tutti gli aspiranti studenti di medicina. L’esatto contrario di ciò che predicano sindacati e Associazioni di categoria. Ieri l’Anaao Assomed è scesa in campo per dire un perentorio “no all’abolizione del numero programmato a medicina”. Una nota dai toni diretti e polemici.
Strada sbagliata
“Si continua ad agire senza prospettiva per distruggere la professione: un altro buon motivo per confermare lo sciopero”, sostiene Pierino di Silverio segretario nazionale dell’Annao, “la strada che si vuole intraprendere per combattere la carenza di personale medico nel Sistema sanitario nazionale è quella sbagliata”.
Distruggere le competenze
“Mentre più di 10 medici al giorno si dimettono dal Ssn”, rivela Di Silverio, “Aprire le porte alla facoltà di medicina sembra un chiaro di disegno per distruggere le competenze di una professione già in crisi”, commenta il segretario dell’Associazione dei medici e dirigenti ospedalieri, che lancia una serie di interrogativi alla Bernini.
“Ministro, ma davvero è convinta di voler far proliferare facoltà telematiche, corsi fantasma, assenza di pratica? Dove svolgeranno i tirocini gli oltre 50 mila studenti di medicina? Dove seguiranno lezioni che richiederebbero frequenza nei reparti?”, chiede ancora il leader del sindacato. E una volta laureati che fine faranno?”.
Si vuole smantellare il Ssn
Dopo le critiche Pierino Di Silverio avanza un sospetto.
“Forse l’idea sottesa è quella di impiegare gli studenti per coprire le carenza di personale. Stiamo assistendo a un veloce smantellamento del sistema sanitario: si colpisce chi è vicino alla pensione ledendo diritti acquisiti; si colpisce chi nel sistema oggi soffre e lavora e ora si colpisce anche chi nel sistema vuole entrare, ancora per poco”. Se non ci sarà un ripensamento del ministro lo scontro per il sindacato sarà inevitabile. “Insomma”, osserva Di Silverio, “un altro buon motivo per confermare scioperi a oltranza e una protesta che arriverà in Europa”.
Diritto alla formazione
Il segretario dell’Anaao fa presente che per loro non c’è nessun attacco alla formazione o all’accesso alla professione.
“Siamo pronti a ricorrere anche noi al Tar”, osserva Di Silverio, “per evitare di ledere il diritto alla formazione. Le nostre soluzioni sono ben note da tempo: occorre modificare le modalità di accesso alla facoltà di medicina e chirurgia, ma non eliminare il numero programmato. Siamo, invece, di fronte all’ennesima trovata populistica che fa male al sistema salute di oggi e di domani.
Dialogo costruttivo
La nota dell’Anaao Assomed chiude con uno spiraglio di possibilità per aprire ad una intesa. “Invitiamo il Ministro a un dialogo costruttivo con le parti sociali”, conclude Pierino Di Silverio, “prima di tirar dritto verso una riforma che, se non condivisa, produrrà effetti devastanti”.