Negli ultimi 18 mesi, da quando la Corte Suprema ha annullato la sentenza Roe contro Wade, il diritto all’aborto è diventato un terreno di scontro politico in diversi Stati americani. Nonostante i successi dei sostenitori del diritto all’aborto alle urne, i conservatori si rifiutano di arrendersi, cercando di bloccare l’attuazione delle iniziative approvate dal popolo. In Ohio, Kansas e Michigan, dove i sostenitori del diritto all’aborto hanno ottenuto importanti vittorie nelle tornate elettorali degli ultimi due anni, gruppi e legislatori anti-aborto stanno attuando strategie per limitare i diritti riproduttivi protetti da quelle elezioni. Questo atteggiamento di sfida si scontra con la serie di vittorie consecutive dei democratici, che stanno ora cercando di capitalizzare questo slancio per il 2024. Le vittorie dei sostenitori del diritto all’aborto hanno aperto una breccia nell’approccio tradizionalmente rigoroso dei repubblicani sulla questione. Alcuni leader di partito e strateghi stanno esortando i candidati federali repubblicani a riconsiderare le loro posizioni anti-aborto, riconoscendo la mutevole opinione pubblica su questo tema delicato. Tuttavia, in alcuni Stati, soprattutto quelli in cui i sostenitori del diritto all’aborto hanno ottenuto recentemente importanti vittorie, i conservatori mantengono posizioni inflessibili. Jonathan Entin, esperto di diritto costituzionale, afferma che “nessuna delle due parti si arrenderà, almeno non nel breve termine”. Nel novembre scorso, l’Ohio divenne l’ultimo stato, tendente al rosso, in cui gli elettori, con una clamorosa vittoria di 14 punti,hanno sancito il diritto all’aborto nella costituzione dello Stato. Pochi giorni dopo, i conservatori hanno redatto una legislazione che proponeva di conferire all’Assemblea Generale dell’Ohio l’autorità esclusiva sull’attuazione dell’aborto. Una mossa che avrebbe negato quella “giurisdizione” a tutti i tribunali dello stato.