“La depenalizzazione dell’atto medico è un argomento di cui si parla molto. Ma nonostante le sollecitazioni anche da parte del Ministro della salute, ad oggi non abbiamo notizie, se non sotto forma di indiscrezioni, del lavoro svolto dalla Commissione istituita ormai quasi un anno fa al Ministero di Giustizia con il compito di proporre una norma per la riforma della legge 24/2017 quanto mai urgente. Nel frattempo, gira tra le stanze della Camera un disegno di legge che non incide sulla responsabilità penale del medico, ma che addirittura prevederebbe la reclusione nel caso di dolo.” Lo sostiene l’Anaao-Assomed, associazione medici dirigenti, preoccupati per gli ultimi dati rilevati.
Solo Italia e Polonia
Finora, sostiene l’associazione, ogni giorno vengono denunciati 6 medici per un “calvario”, dicono, che dura in media 6 anni che li porterà nel 97% dei casi alla piena assoluzione, ma che segnerà inevitabilmente la vita personale e professionale. Secondo l’associazione“l’Italia resta l’unico Paese al mondo, in compagnia solo della Polonia, a non avere ancora depenalizzato l’atto medico” e questi sono “sottoposti a quattro tribunali; aziendale ordinario, ordinistico e, forse il peggiore, mediatico”.
Scudo penale urgente
“Ancora una volta – scrive l’associazione dei medici dirigenti – condividiamo le recenti dichiarazioni del Ministro Schillaci, ma è il momento di agire e di andare oltre i buoni propositi. Visto il prolungarsi dei lavori della Commissione, riteniamo urgente proporre uno scudo penale che riesca a dare risposte immediate alla richiesta di curare in sicurezza che proviene da tutta la categoria. Esistono misure a breve e a lungo termine e cambiare una legge richiede tempo, quel tempo che purtroppo non abbiamo più. Quindi chiediamo di istituire uno scudo penale fino al completamento dell’iter legislativo: è quanto mai urgente e improcrastinabile”.
No alla colpa grave
Anche FnomCeo, la Federazione degli ordini dei medici, calcola che ogni anno si contano oltre 35.000 nuove azioni legali contro medici e strutture sanitarie. Il segretario Roberto Monaco, in una recente audizione alla Camera, ha dichiarato che “il primo passo per la prevenzione e la gestione di una nuova emergenza dettata dalla carenza di personale sanitario sia sollevare i professionisti sanitari dalla responsabilità penale in tutti quei casi di morte o lesioni, eventualmente provocate ai pazienti, diversi dalla colpa grave”.
Risarcimenti tempestivi
Tra le altre indicazioni della Fnomceo, la previsione di un risarcimento per i professionisti ingiustamente accusati, mutuando dal diritto civile l’istituto della lite temeraria. La verifica della percorribilità di un provvedimento che, quando il medico accusato sia assolto, ponga a carico del denunciante le spese processuali. E poi, l’accessibilità per il cittadino a procedure di risarcimento del danno eque, tempestive e trasparenti e un controllo più stringente per i messaggi pubblicitari che invitano a intentare azioni giudiziarie contro i medici. Inoltre le associazioni di categoria chiedono di “lavorare sul rischio clinico per rendere la disciplina più uniforme sul territorio nazionale; rafforzare e diffondere le buone pratiche cliniche e la valutazione delle attività sanitarie misurate con indicatori di processo e di esito; implementare la formazione in materia di Risk management e di comunicazione medico-paziente”.