Presidente Mario Serpillo, Lei come presidente dell’Unione Coltivatori Italiani, è un dirigente di un settore produttivo oggi in prima linea nel contrastare l’impatto socio economico del Coronavirus, sui mercati. Le merci agroalimentari grazie all’impegno dei produttori e della rete di distribuzione continuano a viaggiare e quindi non ci saranno problemi per fare la spesa ed approvvigionarsi. L’UCI, in questa fase così delicata, quali messaggi costruttivi e fiduciosi rivolge agli agricoltori e alle imprese?
Oggi ci troviamo davanti ad una situazione nuova, del tutto sconosciuta, pertanto ancor più di difficile approccio. Le dimensioni e la drammaticità del momento che stiamo vivendo a livello planetario, e in particolare nel nostro Paese, inducono a riflettere e richiamano alla memoria catastrofi umanitarie di dimensioni bibliche. Ma guai a lasciarsi andare al pessimismo e abbassare la guardia! E’ chiaro che in un contesto così provato, dal punto di vista sociale, ciascuno debba fare la propria parte. Scongiurare il panico legato agli approvvigionamenti è la prima regola. Noi, siamo vicini con tutte le nostre forze alle imprese agricole, ai piccoli produttori e alle imprese del mondo agroalimentare. Cerchiamo di dare il nostro aiuto con proposte finalizzate a sostenere l’economia del settore attraverso una costante interlocuzione con le Istituzioni locali e nazionali Proprio in queste ore drammatiche abbiamo inviato, come Confederazione AEPI, una lettera alle massime autorità nazionali con delle precise richieste a sostegno delle attività produttive colpite anch’esse dal flagello del Coronavirus.
Le misure che auspichiamo sono relative soprattutto alle PMI, ma riguardano anche i lavoratori; è indispensabile garantire la liquidità delle imprese attraverso uno slittamento del pagamento dei tributi, concedendo dilazioni nel pagamento dei mutui, delle imposte dirette. Vanno garantiti i trasporti ed in generale un’attenzione altissima verso tali vitali gangli del Paese.Crediamo che il miglior contributo che ciascuno possa offrire in queste fasi così difficili sia quello di continuare a fare il proprio dovere, con professionalità e senso civico, nel rispetto delle norme e prescrizioni igienico-sanitarie e con un impegno costante sul fronte dell’informazione responsabile.
Dobbiamo sottolineare che non c’è un rischio carenza di approvvigionamenti alimentari, c’è invece un rischio nella “tenuta psicologica”, soprattutto nelle fasce più esposte e fragili della società. Mi riferisco in modo particolare alla terza età, che é particolarmente a rischio per le patologie stagionali. Proseguire la propria attività lavorativa in continuità con le norme è certamente d’aiuto per conservare un atteggiamento responsabile e favorire il contrasto alla diffusione del virus. Vale per i privati e per le aziende. Gli interventi recenti del Governo vanno in questa direzione e trovo giusto e doveroso averne rispetto, collaborando responsabilmente a diffondere ed attuare questa strategia per il bene del Paese.
La vendita a Km. Zero si è rivelata un successo in questi anni e in questi giorni rappresenta un aiuto importante in più per i cittadini soprattutto ora con l’emergenza Coronsvirus e il rispetto delle indicazioni di contrasto annunciate dal premier Conte. Con il Km. Zero la qualità viene salvaguarda dalla filiera corta, inoltre secondo i dati c’è stata una impennata di un più 4% nella vendita di verdura e frutta.
L’UCI, da sempre, fa di questo principio un caposaldo dei suoi valori come Organizzazione Agricola storica. Ci può raccontare qualcosa di più?
È nostra tradizione, lo facciamo dal 1966, valorizzare il ruolo, produttivo e sociale, della piccola proprietà contadina. Parliamo dei piccoli imprenditori agricoli, che con tanta fatica mandano avanti aziende monofamiliari ,se non mono-personali, svolgendo un servizio unico per il Paese: la gestione integrata del territorio nella dimensione eco-sostenibile. Un prodotto cresce sano, buono ed eco-sostenibile quando al produttore viene riconosciuto il valore del prodotto.
Cioè, quando sa che al suo sacrificio, alla sua competenza professionale, al suo impegno lavorativo e al suo investimento finanziario corrispondono l’attribuzione del valore intrinseco del prodotto ed una remunerazione adeguata. Ma non solo! Anche quando lo sforzo produttivo viene riconosciuto dal consumatore e dalla società in generale; quando si riscontra un impegno coerente della Pubblica Amministrazione che assicuri puntualità ed efficienza nel regime degli aiuti statali e comunitari; quando l’informazione su carta stampata e televisiva cominceranno a porsi il problema, come sta facendo Lei da sempre, di far conoscere oltre ai cuochi, alle star del calcio e del mondo dello spettacolo anche i protagonisti del Made in Italy dell’agroalimentare.
L’UCI nasce per dare voce a questo tipo di produttori. E’ evidente che il consumatore, che è quello che ha la responsabilità ultima del buon esito di tale processo, beneficiando dell’operato dei nostri produttori é il nostro naturale alleato, nell’esaltare il valore di queste produzioni e soprattutto nell’orientare la scelta sugli scaffali. Perché il cibo salutare è sempre stato la migliore medicina, quella naturalmente preventiva. Ed ecco perché il km. zero è una pratica da sostenere, quando possibile. Accorcia la filiera, incide sul prezzo, produce benessere diffuso di cui poi, a cascata, godiamo tutti.
Il perdurare dell’emergenza con le tante incognite ancora da decifrare, che prospettive si annunciano per l’Agricoltura, che danni si stimano per il settore agroalimentare e che ripresa ci sarà?
Ovviamente, come cittadini, auspichiamo che termini prima possibile, ma è davvero difficile azzardare previsioni: non lo ha fatto neppure il Ministro Gualtieri nella sua relazione! Volendo provare a rispondere alla sua domanda, direi che l’elemento chiave sarà la fiducia. Al momento gli ordini sono crollati, i fatturati drammaticamente scesi. Quando tutto finirà entreremo nel più classico gioco delle parti, ognuno cercherà di assecondare le proprie Filiere. Ci vuole una forte opera diplomatica, per evitare il prevedibile protezionismo degli Stati.
Occorrerà un certo controllo sui prezzi, altrimenti si rischia di innescare dinamiche inflazionistiche. Sarà necessaria, come dicevo, la fiducia. Avremo bisogno di persone che riprendano ad uscire di casa, che si concedano gite fuori porta, che frequentino ristoranti, che premino le produzioni sostenibili. Quando ne usciremo avremo una consapevolezza diversa, in qualche modo rigenerata e più responsabile. Sarà il miracolo della RESILIENZA! Ad oggi i danni non sono ancora chiari, ha poco senso parlare di numeri, ma parliamo di sicuro in un contesto a doppia cifra, credo miliardi di euro.
Dobbiamo ricostruire allargando gli orizzonti: penso al possibile rilancio del Progetto europeo, da revisionare in parallelo con la cultura della solidarietà e della responsabilità, che veda tutti gli Stati Membri liberarsi dall’egoismo e dalla cultura antieuropeista. È indispensabile guardare con fiducia e responsabilità alla cooperazione economico-sociale nel contesto del Mediterraneo, dove l’Italia può e deve svolgere un ruolo di leadership, sia in termini di relazioni che di capacità progettuale.
A mio avviso, occorre sostenere con forza, con AEPI, il “Progetto per la proposta di Legge per l’istituzione del Ministero del Made in Italy”, per ridare forza e slancio ai settori strategici delle eccellenze italiane nel mondo. Come UCI siamo fortemente convinti della sua rilevanza e assertori da sempre di questa grande opportunità.
Presidente Mario Serpillo, nel ringraziarla, vogliamo lanciare assieme un augurio a tutti gli Italiani da parte dell’Unione Coltivatori Italiani?
Questo è il momento della coesione e della solidarietà nazionale. Dobbiamo sforzarci di camminare tutti insieme, passo dopo passo, uniti e rispettosi delle indicazioni che giungono dalle Istituzioni. Non dobbiamo tollerare forme di anarchia e comportamenti irresponsabili! Una frase attribuita al Presidente Lincoln recita: “Uniti vinciamo, divisi perdiamo” (United we stand, divided we fail). Ecco, in questo momento impegnativo, credo che l’invocazione giusta sia questa! Non è banale rilanciare l’hashtag: #iorestoacasa.