Stando al nuovo rapporto dell’Oxford Business Group il Marocco è un esempio in Africa e nel mondo nella creazione di nuove zone economiche speciali e nell’attrazione di investimenti diretti esteri. Il rapporto indica che tra il 2010 e il 2016 le esportazioni del Marocco sono aumentate di 2 miliardi di dollari, con le esportazioni di automobili in aumento dal 2% al 16% del totale. Lo riporta il portale Info Africa. Osservando che il Marocco si è concentrato, nell’ultimo decennio, su attività ad alta tecnologia come le automobili, l’Oxford Business Group sottolinea che il governo marocchino ha svolto un ruolo determinante nell’attrarre investimenti industriali, dopo aver lanciato il Patto nazionale per l’emergenza industriale nel 2008 e il Piano di Accelerazione Industriale nel 2014, oltre a prevedere una serie di incentivi fiscali per gli investitori.
Dalla mobilità all’agricoltura
Il Governo ha anche dato priorità a settori specifici, come quello automobilistico, aerospaziale, elettronico e di lavorazione agroindustriale, sottolineando che lo sviluppo delle Zone economiche speciali del Paese è stato sostenuto dalla stabilità politica, dal costo relativamente basso della manodopera qualificata e dalla vicinanza all’Europa. Il rapporto ricorda, a questo proposito, che nel 2020 la società di consulenza Fdi Intelligence ha classificato Tangeri Med, un gruppo di otto zone franche attorno al porto di Tangeri, come la prima zona franca dell’Africa e la seconda nel mondo.
Scarsa formazione
Il Governo ha anche spiegato che la mancanza di risorse adeguate alla formazione di lavoratori altamente qualificati significa che spesso c’è un divario tra le attività economiche locali e le elevate aspettative degli investitori internazionali. L’Oxford Business Group sostiene che in futuro, si prevede che l’attuazione dell’Area di libero scambio continentale africana (Afcfta) migliorerà l’integrazione in tutto il continente, stimolando la trasformazione strutturale delle economie africane da un focus sulle industrie a basso valore aggiunto verso industrie più diversificate.