La creazione di posti di lavoro negli Stati Uniti ha mostrato pochi segnali di rallentamento nel mese di novembre, in quanto i salari sono cresciuti più velocemente del previsto e il tasso di disoccupazione è sceso nonostante i segnali di un indebolimento dell’economia. Il Dipartimento del Lavoro ha riferito che le occupazioni non agricole sono salite a 200mila nel mese di novembre, meglio della stima di 190mila del Dow Jones e rispetto ai 150mila del mese di ottobre. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,7%, rispetto al 3,9% previsto. La retribuzione oraria media, indicatore chiave dell’inflazione, è aumentata dello 0,4% nel mese di novembre, e del 4% rispetto a un anno fa. L’aumento mensile è stato leggermente superiore alla stima dello 0,3% mentre il tasso annuale è rimasto stabile. I mercati hanno mostrato reazioni contrastanti, con i futures del mercato azionario moderatamente negativi mentre i rendimenti dei titoli del Tesoro sono aumentati. L’assistenza sanitaria è stata il settore in maggiore crescita, con l’aggiunta di 77.000 unità. Altri grandi guadagni includono il governo (49.000), il settore manifatturiero (28.000) e il tempo libero e l’ospitalità (40.000).
Commercio al dettaglio negativo
In vista delle festività natalizie, il commercio al dettaglio ha perso 38.000 posti di lavoro, metà dei quali provenivano dai grandi magazzini. Anche i trasporti e lo stoccaggio hanno mostrato un calo di 5.000 unità. La durata della disoccupazione è diminuita drasticamente, scendendo a una media di 19,4 settimane, il livello più basso da febbraio. Il rapporto arriva in un momento critico per l’economia americana. Sebbene la crescita abbia sfidato, quest’anno, le aspettative diffuse di una recessione, la maggior parte degli economisti si aspetta un forte rallentamento nel quarto trimestre e modesti guadagni nel 2024. I funzionari della Federal Reserve stanno osservando da vicino i numeri sull’occupazione mentre continuano a cercare di ridurre l’inflazione che ultimamente ha mostrato segni di allentamento.