Come ogni anno sui conti dei lavoratori dipendenti e dei pensionati sono accreditate le tredicesime, che rappresentano ‘una boccata di ossigeno’, consentendo alle famiglie di dedicarsi anche agli acquisti natalizi. Secondo lo studio dell’O.N.F., Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dei 43,8 miliardi del monte complessivo delle tredicesime 2023 (18,9 mln i lavoratori e 16,1 mln i pensionati) solo il 9,6% rimane nelle tasche delle famiglie per regali, pranzi, cenoni ed eventuali viaggi. Per l’O.N.F., gran parte degli importi delle mensilità aggiuntive sarà destinato, invece, a prestiti, mutui e rate, la cui incidenza è pari al 29,2%. “Tale voce – precisa l’Osservatorio – da sempre in testa alla classifica delle componenti che intaccano la ricompensa natalizia, con il ripetuto rialzo dei tassi da parte della BCE, ha comportato una impennata delle rate, specialmente per chi aveva contratto mutui a tasso variabile. In molti casi le rate sono più che raddoppiate, mettendo in seria difficoltà le famiglie”.
L’O.N.F.: “Necessarie ulteriori riforme”
Oltre i costi riguardanti mutui e prestiti, la Federconsumatori evidenzia “i costi di bollette, a cui sarà destinato ben il 24,60% dell’importo totale (nel 2019 tale percentuale si fermava al 22,2%)”. Nello studio O.N.F. si segnalano ulteriori voci con un peso rilevante: quella delle tasse (12,1%), dell’assicurazione auto (14,8%) e dell’aumento dei prezzi, che secondo Federconsumatori “non arresta la sua corsa: tale fattore infatti incide ben il 9,7% della tredicesima”.
Secondo l’Osservatorio “di fronte a tale situazione appare evidente che quello alle porte rischia di essere un Natale molto freddo sul fronte dei consumi e dei regali: per questo continuiamo a sostenere che il trimestre anti inflazione non basta. Per restituire capacità di acquisto alle famiglie è necessario un maggiore impegno, a partire da una riforma delle aliquote IVA, degli oneri di sistema in bolletta e dal prolungamento del mercato tutelato dell’energia (gas e luce), per non esporre i cittadini a ulteriori aumenti”.