Le micro e nanoparticelle di plastica (MNP) sono agenti inquinanti onnipresenti nell’ambiente, veicolati nel corpo umano attraverso l’inalazione e l’ingestione. Un progetto europeo al quale partecipano 15 partner di 7 Paesi Ue sta valutando gli effetti sulla salute umana di MPN inalate o ingerite. Tale studio denominato “Polyrisk” prende in esame quante di queste minuscole particelle, generalmente invisibili a occhio nudo, vengono effettivamente inalate nel nostro corpo in scenari di vita reale come ad esempio i pedoni in strade trafficate, atleti che si allenano in ambienti chiusi su tappeti erbosi artificiali, oppure operai al lavoro in industrie tessili e della gomma sintetica; per quanto riguarda l’esposizione da ingestione, saranno realizzati studi sull’acqua potabile.
Strategia di valutazione
Il progetto Polyrisk, finanziato dall’UE e coordinato dall’Università di Utrecht nei Paesi Bassi, indaga tali questioni studiando l’esposizione degli esseri umani alle MNP e gli effetti tossici sul sistema immunitario. Il team interdisciplinare del progetto si avvale di metodi avanzati per rilevare chimicamente e quantificare gli inquinanti, comprendere i meccanismi fondamentali della loro tossicità in vitro e trovare biomarcatori di tossicità nel sangue e nella saliva. Questi sono infatti elementi importanti nella strategia di valutazione dei rischi delle MNP sugli esseri umani, delineata dal progetto. I risultati della valutazione orienteranno le politiche dell’UE e contribuiranno a tutelare la salute umana oggi e negli anni a venire.
‘Enea’ in qualità partner
È la prima volta che la Commissione europea finanzia la ricerca sull’esposizione e sui rischi per la salute umana alle micro e nanoplastiche. Nell’ambito del progetto, in qualità di partner, partecipa Enea che “metterà a punto metodi per produrre microplastiche simili a quelle ambientali da utilizzare come riferimento per definire i rischi e caratterizzare i materiali plastici in scenari di vita reale”, come ha spiegato la responsabile scientifica del progetto per ENEA, Sonia Manzo, precisando che “questo progetto punta anche a colmare le lacune in materia al fine di supportare misure normative che tengano conto di dati e analisi scientifiche sui rischi delle microplastiche per la salute umana”.
Le fasi
Nella prima fase di Polyrisk sono stati valutati e identificati i metodi e gli strumenti più idonei alla caratterizzazione e alla misura delle microplastiche in ambiente e per la definizione degli effetti tossicologici. Successivamente sono stati eseguiti studi di esposizione reale in fabbriche tessili, in campi di calcio indoor e in aree ad elevato traffico veicolare e infine definito un quadro di valutazione del rischio per la salute umana. Ad aprile-maggio 2024 si svolgerà la ‘General Assembly’ del consorzio Polyrisk durante il quale saranno discussi gli avanzamenti relativi ai dati prodotti nei diversi studi di esposizione e di rischio.