“Una evoluzione meno asfittica dei consumi con moderati impulsi positivi sulla crescita”. Sigla così Confcommercio il dato in discesa ripida dell’inflazione. Una svolta sperata che concede per la Confederazione la possibilità di rilanciare i consumi dando un aiuto alle imprese e alle famiglie.
Ritorno ai livelli di marzo 2021
“Continua il rapido processo di rientro dell’inflazione: secondo le stime preliminari dell’Istat”, commenta la Confcommercio, “infatti, l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato a novembre una diminuzione dello 0,4% su base mensile e un aumento dello 0,8% su base annua – era +1,7% nel mese precedente -, un valore che non si registrava da marzo 2021”
La discesa dei prezzi
Un rientro alla normalità, se non ci saranno ulteriori scossoni, che permette, secondo i calcoli della Confederazione, “il rallentamento nel confronto su base annua i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona da +6,1% a +5,8%; e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto da +5,6% a +4,8%”.
Dato migliore rispetto le stime
L’Ufficio Studi Confcommercio, inoltre, sottolinea come: “Il calo su base mensile registrato a novembre dai prezzi al consumo, il secondo consecutivo, ha riportato il tasso di crescita su base annua sui valori di marzo del 2021”, spiega l’ufficio studi, “Il dato, migliore rispetto alle nostre stime, pur riflettendo principalmente la flessione dei prezzi dell’energia contiene elementi che lasciano sperare in un andamento contenuto anche nei prossimi mesi”. “L’inflazione di fondo continua, infatti, nel percorso di rientro a conferma”, fa presente la Confederazione, “di come le tensioni accumulate nel biennio precedente si siano ormai sostanzialmente esaurite”.
Politica Bce meno restrittiva
“Queste tendenze si confermano, sia pure con toni lievemente più contenuti, a livello dell’eurozona consolidando le attese di una politica monetaria da parte della Bce meno restrittiva”, auspica la Confcommercio, “l’insieme di questi elementi potrebbe portare, nei prossimi mesi, ad una evoluzione meno asfittica dei consumi con moderati impulsi positivi sulla crescita”.
L’analisi dell’Istat
“L’ulteriore calo del tasso di inflazione”, evidenzia inoltre l’Istituto di statistica, “risente ancora del favorevole andamento dei prezzi dei Beni energetici, che a novembre evidenziano una netta flessione sul piano congiunturale. Un contributo al rallentamento dell’inflazione si deve inoltre alla dinamica dei prezzi di alcune tipologie di servizi (ricreativi, culturali e per la cura della persona e di trasporto) e alla nuova decelerazione del ritmo di crescita dei prezzi dei beni alimentari (+6,1%), in particolare della componente lavorata”.