domenica, 17 Novembre, 2024
Ambiente

L’inquinamento da coloranti: una minaccia per ambiente e uomo

Un gruppo internazionale di ricercatori ha indagato sull’impatto dell’inquinamento da coloranti. Nella recente ricerca pubblicata su Nature Reviews Earth & Environment, il team di esperti ha evidenziato che i coloranti sintetici, ampiamente utilizzati nell’industria tessile, alimentare e farmaceutica, ogni anno contaminano miliardi di tonnellate di acque reflue, rappresentando “una minaccia grave per la salute delle piante, degli animali e dell’uomo, nonché per gli ecosistemi di tutto il mondo”. A seguito dello studio denominato “Impatti ambientali e bonifica delle acque reflue contenenti coloranti”, i ricercatori suggeriscono che “sarebbe opportuno, principalmente, rivedere le norme alla base della produzione tessile e industriale”. Secondo il team, apparirebbe dunque impellente ‘obbligare’ i produttori industriali a eliminare i coloranti prima che tali additivi raggiungano le reti fognarie pubbliche o i corsi d’acqua.

Grosse quantità di acqua

Il processo di tintura dei capi ha un forte impatto ambientale poiché vengono utilizzate grosse quantità di acqua che possono diventare pericolose, soprattutto quando smaltite, dacché in contatto con una serie di sostanze chimiche (tra cui appunto vari tipi di coloranti, microfibre e mordenti). Nello specifico la ricerca mostra che, attualmente, fino all’80% delle acque reflue industriali contenenti coloranti sintetici verrebbero rilasciate non trattate nei corsi d’acqua o utilizzate direttamente per l’irrigazione. Per gli esperti, ciò pone una serie di minacce dirette e indirette alla salute umana, animale e vegetale.

L’impatto sulla salute

Nello studio i ricercatori spiegano che tali tinture non trattate causano la colorazione dei corpi idrici, riducendo il grado di luce visibile che passa attraverso lo strato superficiale. Così, ostacolano la fotosintesi delle piante acquatiche e creano impatti lungo la catena alimentare: la soppressione del trasferimento di energia e sostanze nutritive lungo la catena alimentare può causare il collasso di interi ecosistemi acquatici. Anche i pesci soffrono di questo inquinamento da coloranti; le sostanze si depositano infatti nelle loro branchie, provocando effetti tossicologici che riducono il valore nutrizionale dei pesci per i predatori e abbassano i loro tassi di riproduzione. Gli impatti negativi dei coloranti si riscontrano anche sulla terra, dove disturbano l’equilibrio delle comunità microbiche nel suolo e negli esseri umani: l’esposizione ai coloranti può infatti scatenare allergie, asma, dermatiti e disturbi del sistema nervoso centrale.

Metodi ecologici

Secondo le stime, l’industria tessile, che genera circa 70 miliardi di tonnellate di acque reflue contaminate da coloranti ogni anno, è seconda a livello globale per tasso di inquinamento ambientale, nonché la maggiore consumatrice di coloranti sintetici. Come evidenziano gli esperti, nel corso degli anni numerosi metodi ecologici per la rimozione del colorante sono stati sperimentati, attraverso l’utilizzo di enzimi, microrganismi (batteri, funghi, lieviti e alghe) e piante, ma questi metodi richiedono un lungo tempo di reazione e costi elevati, a causa della lenta reazione chimica durante la degradazione del colorante. Eppure, per il team di scienziati, tali “tecniche di ‘separazione’, che mostrano un grande potenziale nel frazionamento di coloranti e sali da acque reflue contenenti coloranti altamente salini, consentirebbero un recupero efficiente di coloranti, promuovendo un’economia circolare nel settore tessile”.

Bonifica delle acque reflue

I ricercatori dello studio “Impatti ambientali e bonifica delle acque reflue contenenti coloranti”, nell’asserire che “di fronte a tutto ciò, la politica non può più restare a guardare” suggeriscono: “per ottenere un utilizzo sostenibile e sicuro dei coloranti sintetici, queste tecnologie avanzate di bonifica devono essere implementate in combinazione con un’adeguata regolamentazione degli scarichi di acque reflue contenenti coloranti in collaborazione tra gli organi governativi e le parti interessate del settore”.

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