Sviluppo e salvaguardia del patrimonio boschivo e forestale. Sono questi gli obiettivi dei progetti realizzati da Confagricoltura, impegnata attivamente nella tutela, nella protezione della biodiversità e nella valorizzazione del patrimonio territoriale agricolo e forestale italiano. Insieme ad Assoverde, Confagricoltura promuove il “Libro Bianco del verde”, dedicato al rapporto tra verde urbano e salute. Inoltre, il recente progetto “Parco Italia”, promosso da Stefano Boeri Architetti e Fondazione Alberitalia, di cui l’Organizzazione è partner, prevede di piantare un albero per ciascun cittadino delle 15 città metropolitane italiane: 22 milioni di alberi entro il 2040.
Imprese agricole e forestali
“Vogliamo ribadire l’importanza delle imprese agricole e forestali, e soprattutto delle imprese florovivaistiche, il cui compito sarà quello di fornire il materiale per la messa a dimora degli alberi. Una sfida che richiede una forte collaborazione tra pubblico e privato, con una programmazione condivisa. E’ necessario inoltre lavorare sul riordino fondiario, sull’aggregazione, sulla pianificazione forestale, che oggi coinvolge solo il 15% delle superfici, e sulla formazione degli operatori del comparto, per valorizzare il bosco non solo in termini di prodotto, ma anche di servizi ecosistemici”, sottolinea Enrico Allasia, presidente della FNP Risorse boschive di Confagricoltura.
L’Inventario Forestale Nazionale
Secondo i risultati del terzo Inventario Forestale Nazionale si stima che la superficie boschiva sia di quasi 12 milioni di ettari, pari al 36,7% del territorio italiano. Essa comprende i cosiddetti boschi alti e le aree temporaneamente prive di soprassuolo, gli impianti di arboricoltura da legno e le altre terre boscate. Le prime tre categorie coprono il 30,2% dello Stivale e costituiscono l’82,2% della superficie forestale complessiva. Oltre un terzo del territorio nazionale è coperto da boschi; l’Italia è al sesto posto in Europa con il 5% del totale della superficie forestale UE. “Sebbene negli ultimi 50 anni le foreste italiane siano più che raddoppiate – conclude Allasia – le attività selvicolturali si sono ridotte, e circa la metà della superficie forestale è abbandonata o in libera evoluzione”.