Poiché sempre più persone la usano, prove crescenti stanno suggerendo che la marijuana potrebbe essere collegata ad alcuni problemi cardiaci. Quello che non è chiaro è se i rischi cardiaci derivino dal fumo di marijuana o se è il THC presente nell’erba che potrebbe essere dannoso. Secondo i dati del National Survey on Drug Use and Health circa 1 persona su 5 di età superiore ai 12 anni hanno utilizzato marijuana nell’ultimo anno. Poiché sempre più Stati legalizzano l’uso ricreativo, la cannabis è la droga più popolare negli Stati Uniti. Per il fatto che venga considerata non dannosa, un recente sondaggio del Pew Research ha rilevato che 9 americani su 10 credono che la marijuana dovrebbe essere legale sia per uso medicinale che ricreativo. Tuttavia, studi recenti hanno trovato collegamenti tra l’uso di marijuana e problemi cardiovascolari, inclusi ritmi cardiaci anormali e persino attacchi di cuore. Sebbene alcuni risultati siano contraddittori (alcuni riscontrano un rischio di insufficienza cardiaca, altri no) e non si possono trarre conclusioni definitive sul rischio della marijuana per il cuore, i ricercatori affermano che i segnali non dovrebbero essere ignorati. All’inizio di questo mese, l’American Heart Association ha presentato i risultati preliminari di due studi nei quali hanno scoperto che l’uso di marijuana era collegato a un rischio maggiore sia di infarto che di insufficienza cardiaca. I risultati del primo studio, che ha esaminato persone con un’età media di 54 anni, hanno rilevato un aumento del 34% del rischio di insufficienza cardiaca nelle persone che usavano marijuana quotidianamente rispetto a quelle che non l’avevano mai usata.