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Clima, Enea: “Nei prossimi anni ondate di calore sempre più frequenti”

mercoledì, 15 Novembre 2023
1 minuto di lettura

Secondo quanto emerge dalle ultime proiezioni climatiche per il Mar Mediterraneo che Enea presenterà a Earth Technology Expo 2023 (Etexpo), la manifestazione dedicata a progetti e infrastrutture green, che si svolgerà da domani al 18 novembre a Firenze, da qui al 2100 è previsto un aumento di intensità, frequenza e durata delle ondate di calore, comprese quelle marine, mentre diverranno comuni le anomalie termiche, che all’inizio di questo secolo erano percepite come estreme. “L’ultima versione del nostro modello climatico regionale Enea-Reg, prevede che fino al 2100 le ondate di calore, comprese quelle marine, aumenteranno in intensità, frequenza e durata e che diventeranno comuni le anomalie termiche, che all’inizio di questo secolo erano percepite come estreme”, sottolinea Gianmaria Sannino, responsabile della Divisione Enea di Modelli e tecnologie per la riduzione degli impatti antropici e dei rischi naturali.

La piattaforma CIPCast

“Per la valutazione del rischio e l’analisi della sicurezza delle infrastrutture critiche abbiamo sviluppato la piattaforma CIPCast, in grado di elaborare mappe e scenari sull’impatto che fenomeni estremi come nubifragi, alluvioni, frane e terremoti hanno su infrastrutture, popolazione, patrimonio culturale o edifici strategici, fornendo supporto decisionale alla Pubblica Amministrazione e ai gestori di servizi essenziali”, spiega Maurizio Pollino, responsabile del Laboratorio Enea di Analisi e protezione delle infrastrutture critiche. “Il sistema è in grado di fornire scenari sotto forma di mappe temporali in continuo aggiornamento sulla probabilità degli eventi e la loro relativa intensità, grazie a dati acquisiti in tempo reale da reti di sensori, abbinati a tecnologie GIS-based e a dati da satelliti e droni sull’osservazione della Terra o prodotti da modelli. Le mappe di pericolosità e rischio, sovrapposte con la posizione delle infrastrutture, consentono di valutare l’impatto dei fenomeni e suggerire interventi di allarme e manutenzione”, conclude Pollino.

 

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