Al primo vertice One Planet Polar Summit di Parigi c’era anche l’Italia. In persona la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini che ha annunciato piena collaborazione del nostro Paese per salvaguardare i Poli e i Ghiacciai dal cambiamento climatico. “L’Italia è pronta a collaborare con tutti i Paesi che svolgono attività di ricerca scientifica ai Poli”, ha detto il Ministro Bernini nel suo intervento.
Impegno politico
Il vertice One Planet Polar Summit – il primo del suo genere, promosso nell’ambito dell’iniziativa One Planet Summit lanciata nel 2017 da Francia, Nazioni Unite e Banca Mondiale – si è concluso con l’adozione della dichiarazione di impegno politico Paris Call for Glaciers and Poles – Declaration for the One Planet Polar Summit. La dichiarazione prevede, in particolare, un maggior impegno della ricerca scientifica sulla criosfera. Tra gli obiettivi anche una più stretta cooperazione internazionale nell’attività scientifica e in iniziative educative mirate. Al Summit hanno partecipato scienziati, esperti, ricercatori, rappresentanti istituzionali da oltre 40 Paesi, chiamati a dare un contributo sull’emergenza climatica e l’alterazione degli equilibri legati alla biodiversità degli oceani. Nella sessione finale sono intervenuti Capi di Stato e di Governo. Il ministro Bernini ha partecipato su delega del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Diplomazia scientifica
“Dobbiamo riconoscere che la diplomazia scientifica – ha spiegato il ministro – è una necessità pratica e una grande occasione in questo momento di profonde tensioni globali. È attraverso il dialogo, la collaborazione e la condivisione dei dati che possiamo migliorare la nostra conoscenza dei Poli. Sembrano aree geograficamente distanti ma in realtà sono più vicine di quanto pensiamo. L’ecosistema gioca un ruolo fondamentale anche per i ‘nostri’ ghiacciai”.
Metà ghiaccia persi entro 2100
Solo negli ultimi due anni è stata registrata una massiccia perdita di volume dei ghiacciai in montagna, circa il 20% in media in più rispetto al decennio precedente. Agli attuali ritmi di crescita del riscaldamento climatico si stima che almeno la metà di questi ghiacciai andrà persa entro il 2100. Nell’Artico – come rileva la dichiarazione finale del summit – sono stati registrati innalzamenti della temperatura superficiale fino a quattro volte l’aumento medio globale negli ultimi quarant’anni e le calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide si sono ridotte in maniera massiccia.
Missioni italiane
Il Ministro Bernini ha annunciato: “stiamo investendo in tecnologie e infrastrutture all’avanguardia per sostenere la ricerca polare, consentendo agli esperti di svolgere le loro attività in modo efficace e sicuro in questi ambienti estremi”. Con una catena alpina lunga circa 1.300 chilometri l’Italia è da tempo impegnata in progetti di ricerca scientifica rilevanti. Tra questi, in particolare, il Progetto “Memoria del Ghiaccio” che mira a raccogliere e conservare porzioni di ghiacciaio a rischio di scomparsa, salvaguardando così i dati ambientali critici conservati nel ghiaccio stesso. E con le attività della nave oceanografica ‘Laura Bassi’ a supporto delle esplorazioni polari italiane. Nei giorni scorsi è partita la 39esima spedizione italiana in Antartide. La missione è realizzata nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA).
Mobilitazione internazionale
Nel corso della tre giorni di Parigi, l’Italia ha anche annunciato l’adesione alla Dichiarazione Ambition on Melting Ice (AMI): On Sea-level Rise and Mountain Water Resources. La dichiarazione è stata siglata da 20 Paesi fondatori del gruppo di alto livello Ambition on Melting Ice (AMI) nel 2022, durante COP27, in Egitto, con l’obiettivo di mantenere la mobilitazione internazionale per preservare la criosfera globale contrastando l’innalzamento del livello del mare.