Sono quattro le proposte di riforma del comparto idrico avanzate da Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche): riduzione della frammentazione, introduzione di parametri di verifica gestionale, consolidamento industriale del settore e approccio integrato tra i diversi usi dell’acqua. In occasione della Fiera Ecomondo di Rimini, Utilitalia ha presentato il “Patto per l’Acqua” al ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. In un contesto di crisi aggravato dagli effetti dei cambiamenti climatici, le eccellenze dell’industria idrica italiana associate alla Federazione hanno deciso di fare squadra per mettere al servizio del Paese le proprie competenze e capacità industriali. Sono 43 le aziende ad aver già siglato il “Patto per l’Acqua”, un’iniziativa che punta a compiere ogni azione utile a sostegno di politiche nazionali di tutela ambientale e della risorsa, di resilienza delle reti e dei sistemi di approvvigionamento, per garantire ai cittadini universalità e qualità dei servizi offerti e gestioni all’altezza delle future sfide.
Qualità e servizi
“Come Utilitalia ci siamo fatti promotori di una proposta di riforma del settore in quattro punti, espressione degli stessi gestori che intendono elevare il livello degli investimenti e la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Le nuove sfide poste dal cambiamento climatico, insieme alle norme europee che stabiliranno standard ambientali sempre più stringenti, impongono al comparto un cambio di passo: gli investimenti complessivi dovranno salire dagli attuali 4 miliardi fino a 6 miliardi annui”, ha spiegato il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini. Attraverso le proposte di riforma avanzate da Utilitalia si punta a raggiungere l’obiettivo 100, arrivando a un centinaio di gestori di media/grande dimensione e a un livello di investimenti di 100 euro l’anno per abitante, in linea con le migliori esperienze europee. “Con il ‘Patto per l’Acqua’ le aziende che hanno operato e reso possibile la crescita del comparto in questi anni si impegnano a fare un passo avanti per garantire investimenti adeguati alle sfide del climate change e chiedono al Governo di accompagnare questo percorso, fondamentale affinché anche i territori senza gestore integrato possano crescere”, ha aggiunto.