Rifiutò l’ordinazione episcopale per essere finito, da innocente, al centro di una vicenda giudiziaria che avrebbe potuto offuscare l’immagine della Chiesa di Palermo. Il frate cappuccino padre Giovanni Salonia, psicologo e psicoterapeuta, è stato assolto dall’accusa di aver abusato di una suora. Lo ha deciso il Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Roma, Daniela Caramico D’Auria che ha pronunciato una sentenza di non luogo a procedere.
“Nonostante tali infondate accuse, agevolate dalla diffusione di vere e proprie fake news da parte di alcuni organi di stampa, in questi due anni, insieme a padre Giovanni Salonia, la Chiesa di Palermo, seppur nella dura prova, ha continuato a confidare nella magistratura ordinaria, attendendo, nel silenzio e nella preghiera, il sopravvento di ‘ciò che è scritto nel libro della verità” – ha affermato, in una nota ufficiale l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, commentando il proscioglimento.
“La decisione del Giudice dimostra e dichiara ampiamente la fine del calvario delle calunnie sollevate contro di lui”, continua la nota della diocesi. Due i momenti indicati: febbraio 2017, quando fu nominato da Papa Francesco vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Palermo, e in seguito all’incontro avuto con il Papa nella cattedrale di Palermo in occasione della visita del 15 settembre 2018. “L’improcedibilità dell’azione penale, sentenziata dal Giudice a motivo della tardività con cui era stata presentata la querela, conferma l’atteggiamento calunnioso, pianificato ai danni di padre Salonia e contestualmente volto a delegittimare l’arcivescovo di Palermo e a colpire il Santo Padre – conclude il comunicato – mentre restituisce a fra Giovanni la piena innocenza e l’autorevolezza sacerdotale e professionale che da sempre gli viene riconosciuta”.