È giunta alla sua conclusione la prima edizione della Seasonal School Wat-Change (acronimo di Water-related ecosystem services for adapting societies to climate change), il corso intensivo dedicato a ruolo, utilizzo e progettazione di soluzioni basate sulla natura (nature-based solutions) per il contrasto e per l’adattamento ai cambiamenti climatici, in relazione alle risorse idriche. Alla Seasonal School, organizzata in collaborazione con il progetto europeo H2020 Prima Nexus-Ness, hanno partecipato studentesse e studenti provenienti da Cina, Kazakistan, India, Turchia, Germania, Slovenia e, ovviamente, dall’Italia. Mentre il cambiamento climatico sta mettendo a rischio la gestione tradizionale delle risorse idriche, diventa urgente la necessità di ideare soluzioni a basso consumo energetico e a basso impatto per adattare l’ambiente, le società e le economie a questa minaccia. Le soluzioni basate sulla natura sono state riconosciute nel 2021 dal Consiglio della Unione Europea come uno degli strumenti principali per contrastare il cambiamento climatico.
L’approvvigionamento idrico
La Seasonal School è stata coordinata da Rudy Rossetto, ricercatore del Centro di ricerca in produzioni vegetali della Scuola Superiore Sant’Anna, e ha avuto l’obiettivo di introdurre studentesse e studenti alle soluzioni basate sulla natura per l’approvvigionamento idrico, per il trattamento delle acque inquinate e per la mitigazione del rischio idraulico, come la ricarica gestita delle falde acquifere, la riqualificazione fluviale, le zone umide artificiali, i sistemi di drenaggio sostenibili e la bonifica di siti contaminati utilizzando tecniche di fitodepurazione. Il corso si è basato su 20 ore di apprendimento interattivo e interdisciplinare con docenti del mondo accademico e professionale, in aggiunta a 8 ore di esercitazioni di laboratorio. Si è svolta anche un’escursione, supportata dal Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa e da ASA Spa, per visitare le infrastrutture blu e verdi del territorio della Val di Cornia. Di recente, questo territorio è stato riconosciuto dall’Unesco (Programma Idrologico Intergovernativo) come sito di interesse globale per l’ecoidrologia.