Rispetto allo scorso anno Atac ha ridotto di oltre il 50% il numero di scale mobili e ascensori fuori servizio nelle stazioni delle linee metropolitane e adesso punta a coinvolgere nelle attività manutentive le grandi ditte di costruzione di impianti di traslazione a garanzia della qualità degli interventi. In questi mesi si sono effettuati lavori su centinaia di impianti. Fra questi, per un totale di 148 impianti, si ricordano: la sostituzione trentennale lungo una parte importante della metro B (44 impianti); le revisioni generali sulla B1 (67 impianti); le revisioni normative sulla metro A (18 impianti) e sulla metro C (19 impianti). Ciò ha consentito di ridurre di oltre il 50% il numero degli impianti fuori servizio sulle metro B/B1 e C e del 20% sulla linea A, e si è recuperato il deficit manutentivo che si era accumulato negli anni scorsi: si sono messe le basi per arrivare nel breve termine a una percentuale di disponibilità degli impianti del 90%.
24 impianti senza autorizzazione
Atac ricorda, a tal proposito, che gli impianti che completano le attività di manutenzione possono tornare in servizio, diversamente dagli impianti privati e dei centri commerciali, solo dopo le autorizzazioni degli enti preposti al controllo. Al momento 24 impianti, sui quali Atac ha terminato le attività, non possono essere attivati per mancanza di queste autorizzazioni. Fra questi figurano alcuni ascensori, che favoriscono l’accessibilità della linea. In particolare, lungo la metro A (Termini, Manzoni, Re di Roma, Ponte Lungo, Furio Camillo, Subaugusta, Cinecittà, Anagnina), e lungo la metro B (Bologna e Laurentina).
I fondi giubilari
Infine, grazie ai fondi giubilari sarà possibile disporre di cinque milioni di euro che consentiranno di svolgere interventi straordinari su 105 dei 172 impianti della linea A della metro. Sulle scale verranno sostituiti i componenti maggiormente soggetti a malfunzionamenti. Su tutti gli ascensori della linea si provvederà alla sostituzione delle funi e dei quadri di manovra. Infine, verranno sostituiti 22 dei 31 servoscala esistenti. Queste attività saranno completate entro l’inizio del Giubileo, con l’obiettivo di non avere impianti bisognosi di interventi straordinari nel corso del 2025.