mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Economia

Unicredit supera il traguardo di 1 miliardo in minibond a supporto dello sviluppo delle Pmi

Grazie ai 174 minibond strutturati da UniCredit a supporto dei piani di sviluppo e degli investimenti di 160 Pmi italiane, UniCredit ha superato il traguardo del miliardo mobilitato a favore delle imprese confermandosi leader in Italia nel mercato dei capitali. Numeri che portano UniCredit ad avere una quota di mercato stabilmente superiore al 18% in termini di numero di minibond. Da inizio anno sono state 16 le emissioni, per un volume che sfiora i 100 milioni. L’ultima operazione si è conclusa proprio in questi giorni a favore di Tregenplast, azienda lombarda che opera nel settore del recupero ecologico che ha emesso un minibond ESG da quattro milioni, interamente sottoscritto da UniCredit e con garanzia del Fondo di Garanzia per le PMI, gestito da Mediocredito Centrale (MCC) per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Proprio il tema della ESG ha assunto un’importanza crescente negli ultimi anni, a partire dal primo minibond ESG emesso nel 2020, tanto che l’81,3% delle operazioni effettuate finora quest’anno incorporano obiettivi di sostenibilità.

I vantaggi

“In questa fase dell’economia del nostro Paese è importante aggiungere alla tradizionale attività di supporto dell’economia reale anche lo strumento dei minibond, che consente alle Pmi di approcciare il mercato dei capitali, diversificando le proprie fonti di finanziamento. Nel corso degli ultimi anni sono divenuti sempre più evidenti per le imprese i vantaggi derivanti dall’uso di questo strumento, che permette di ottenere funding a lungo termine e avere una maggiore stabilità del credito. Anche per questo le imprese italiane si stanno sempre più orientando verso l’utilizzo di minibond, segno anche di una crescente maturità finanziaria delle nostre Pmi”, ha spiegato Remo Taricani, Deputy Head di UniCredit Italia. Il crescente utilizzo è testimoniato anche dai dati Bankitalia, secondo cui mentre a inizio 2012 quasi l’80% del debito finanziario delle imprese italiane era rappresentato dal credito bancario e l’utilizzo di obbligazioni era solo all’8%, a fine 2022 tali quote erano rispettivamente pari al 65% e al 14%, a testimonianza di un cambiamento generale in atto cui hanno contribuito anche minibond, basket bond e bond di filiera.

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