sabato, 21 Dicembre, 2024
Lavoro

Il 71% dei lavoratori italiani desidera rimanere nell’azienda attuale

La nuova edizione della ricerca del Gruppo Adecco Global Workforce of the Future, nel 2023, segna una netta inversione di tendenza rispetto al 2022 per quando riguarda desideri e aspettative dei lavoratori italiani. In primo luogo, il fenomeno della Great Resignation sembra un ricordo lontano: solo il 18% degli italiani intervistati ha espresso il desiderio di cambiare lavoro, mentre ben il 71% desidera rimanere nella posizione lavorativa attuale, chiedendo però percorsi di crescita più personalizzati. Ma non solo, tra coloro che desiderano cambiare lavoro, il 45% non sta cercando attivamente nuove opportunità, ma è aperto a proposte. Il 19% è stato contattato da recruiter o aziende, mentre un altro 19% sta cercando in maniera proattiva. Le principali motivazioni espresse dai lavoratori che desiderano cambiare lavoro includono un miglior salario (26%), l’insoddisfazione verso la propria mansione attuale (19%), un miglior bilanciamento tra vita e lavoro (18%), migliori benefit extra salario (16%) e un maggiore investimento dell’azienda nella loro formazione (12%).

Vita, lavoro e salario

D’altro canto, coloro che desiderano rimanere nel loro attuale impiego citano la stabilità (20%), un buon bilanciamento tra vita e lavoro (18%), l’utilizzo delle proprie skill a lavoro (16%), il salario (12%) e la cultura aziendale (11%) come i principali motivi per restare. Ma il dato che segna il contrasto più forte rispetto al 2022 è il percepito del proprio stipendio: il 58% dei partecipanti ritiene che sia adeguato all’aumento dei costi, mentre il 35% non lo considera adeguato, e il 7% è incerto. Nel 2022, ben il 61% evidenziava di non ritenere il proprio stipendio adeguato a far fronte al caro vita. “Sicuramente ciò che emerge con chiarezza dai dati è un desiderio di stabilità dei lavoratori e una crescente attenzione da parte delle aziende alle esigenze dei propri dipendenti.Emerge una chiara attenzione dei lavoratori verso percorsi di crescita professionali, che sappiano valorizzarli al meglio, e si consolida la richiesta di avere un maggiore bilanciamento fra vita e lavoro. Serve quindi una maggiore consapevolezza da parte dei manager e dei responsabili di azienda, i primi in grado di avere un impatto positivo sul proprio ambiente di lavoro”, commenta Sergio Picarelli, presidente di The Adecco Group Italia.

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