Nel mezzo del conflitto di Gaza, i repubblicani al Congresso stanno sostenendo il divieto di ingresso di tutti i rifugiati palestinesi negli Stati Uniti. Sono già pochissimi i palestinesi ammessi e l’amministrazione Biden non ha intenzione di cambiare lo status delle cose. Su oltre 60.000 rifugiati totali reinsediati negli Stati Uniti nell’anno fiscale 2023, solo 56 palestinesi sono stati ammessi. Secondo il Dipartimento di Stato, negli ultimi 10 anni, ne sono arrivati, come rifugiati, meno di 600 negli Stati Uniti. Il basso numero è dovuto, in gran parte, al fatto che i palestinesi non possono seguire lo stesso percorso verso gli Stati Uniti delle altre nazionalità. La Convenzione sui rifugiati del 1951 che istituì l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e ne definì i criteri in tutto il mondo, escludeva esplicitamente i palestinesi che vivevano in Libano, Giordania, Siria, Cisgiordania, Gerusalemme Est e Gaza. Gli Stati Uniti utilizzano l’agenzia per i rifugiati per identificare potenziali rifugiati. Da allora l’ONU ha istituito l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente. Secondo il suo sito web, fornisce solo aiuti ma non reinsediamento. I palestinesi che riescono a raggiungere gli Stati Uniti come rifugiati potrebbero provenire da altre parti del mondo pur mantenendo la cittadinanza palestinese, oppure potrebbero essere stati segnalati come rifugiati all’agenzia delle Nazioni Unite.