“Nel 2022 sono stati rilasciati 449.118 permessi di soggiorno, una cifra che non si registrava da oltre 10 anni”. A rilevarlo è l’Istat che ha elaborato un report su ‘Cittadini non comunitari in Italia, 2022/2023’, pubblicato ieri sul proprio portale web. Secondo l’Istituto, a contribuire all’incremento dell’85,9% rispetto allo scorso anno, è stata la crisi ucraina; sono infatti quasi 148 mila i nuovi permessi concessi per protezione temporanea.
Una situazione straordinaria
Nel comunicato stampa dell’Istat si legge: “Si è trattato di una situazione straordinaria che ha segnato gli scenari migratori in tutta Europa, con l’arrivo di flussi costituiti in prevalenza da donne e bambini”. Risultano in aumento anche i permessi per lavoro e quelli per studio, raggiungendo un picco di oltre 25 mila unità. Tale dato non si registra dal 2013. Al 1° gennaio 2023 i cittadini non comunitari con regolare permesso sono stati complessivamente oltre 3 milioni e 700mila. Nella graduatoria, la collettività ucraina, superando quella cinese, si colloca al terzo posto per numero di presenze dopo quella marocchina e quella albanese. I permessi per protezione e asilo rappresentano oltre il 45% (202 mila circa) dei nuovi documenti rilasciati nell’anno. Tale elevato ammontare è in parte spiegato dai permessi per protezione temporanea rilasciati a cittadini ucraini (circa 148 mila), ma si deve comunque sottolineare che non tutti gli ucraini hanno fatto ricorso alla protezione a loro dedicata; oltre 5mila cittadini dell’Ucraina, infatti, hanno ottenuto nel 2022 un permesso per richiesta asilo o per motivi umanitari.
Cifra più elevata negli ultimi 10 anni
Esclusa l’eccezionalità legata alla guerra in Ucraina, il totale complessivo dei permessi rilasciati ammonta a 300.474, la cifra più elevata di nuovi ingressi registrata negli ultimi 10 anni (il numero annuale di arrivi più alto, pari a 361.690, risale al 2011). In merito all’aumento di permessi rilasciati per motivi di lavoro e di studio l’Istituto precisa che, a ottenere permessi per richiesta asilo, sono soprattutto i cittadini del Bangladesh e del Pakistan, rispettivamente con 9.616 e con 8.396 documenti di soggiorno per asilo emessi e altre forme di protezione. Seguono a distanza, dopo gli ucraini, gli egiziani con quasi 5mila permessi per motivi connessi all’asilo. In generale queste quattro cittadinanze coprono circa il 53% dei permessi rilasciati per motivi di asilo o protezione internazionale. Inoltre, si illustra nel report, continuano a registrarsi gli arrivi dall’area del sub-continente indiano, mentre sono più contenuti rispetto al passato gli arrivi di persone dall’Africa centrale. La collettività nigeriana è la quinta per numero di richiedenti asilo e persone sotto protezione con 3.576 rilasci; seguono i cittadini provenienti da altre aree di conflitto come la Georgia e l’Afghanistan e alcuni paesi dell’America Latina (El Salvador, Perù e Colombia, tra i principali).
Novemila i minori non accompagnati
Sempre più spesso nei flussi di persone si trovano ragazzi minorenni. L’Istat stima che siano 9mila i minori non accompagnati giunti in Italia nel 2022. La maggior parte di questi giovani sono di origine egiziana, seguono gli ucraini, gli albanesi e i cittadini del Bangladesh. Da sottolineare che, mentre per i minori ucraini non accompagnati l’età è molto bassa (inferiore ai 13 anni), per i giovani albanesi ed egiziani che arrivano da soli l’età media è di poco sotto i 17 anni mentre per i ragazzi in arrivo dal Bangladesh è di 17,8 anni.