Jedidiah Murphy, 48 anni, è stato dichiarato morto dopo un’iniezione nel penitenziario statale di Huntsville. Era stato condannato alla pena capitale come artefice della sparatoria mortale, avvenuta nell’ottobre 2000, nella quale perse la vita una donna ottantenne, Bertie Lee Cunningham, di un sobborgo di Dallas. La Cunningham venne uccisa durante un furto d’auto. “Alla famiglia della vittima, chiedo sinceramente scusa per tutto ciò che ho fatto – ha detto Murphy mentre era legato a una barella nella camera della morte in Texas e dopo che un pastore cristiano, con la mano destra sul petto del condannato, aveva pregato per la famiglia della vittima, la famiglia di Murphy, gli amici e il detenuto – Spero che questo aiuti, se possibile”. Ha poi iniziato una lunga recitazione del Salmo 34, che si è conclusa con: “Il Signore riscatta l’anima dei suoi servi, e nessuno di quelli che confidano in lui sarà condannato”. Appena la dose letale di pentobarbital ha fatto effetto, il condannato, dopo due respiri appena percettibili, è sembrato addormentarsi. L’esecuzione è avvenuta poche ore dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva annullato un’ordinanza che ritardava l’esecuzione della condanna a morte. Martedì scorso l’Alta Corte aveva respinto un’altra richiesta di sospensione, sostenendo che i farmaci iniettati erano stati esposti a calore elevato e fumo durante un recente incendio, divenendo insicuri e rischiando di causare dolore e sofferenza.