Una casualità. Se ieri il Fondo monetario internazionale ha in pratica stimato al ribasso le stime del Pil italiano per il 2023 e il 2024 soprattutto a causa dell’indebolimento del settore manifatturiero industriale, proprio nella stessa giornata l’Istat ha parlato di un sussulto d’orgoglio da parte di questo reparto che ad agosto ha fatto registrare una, seppur lieve, crescita dello 0,2% rispetto a luglio, principalmente grazie alla performance positiva dei beni di consumo. Tuttavia, questo aumento è stato solo un parziale recupero rispetto al calo del mese precedente. In generale l’indice complessivo della produzione industriale è ancora in diminuzione su base annua (-4,2%), segnando il settimo mese consecutivo di declino. “Questa fase di debolezza dell’economia italiana”, evidenza l’Istituto di statistica, “potrebbe proseguire nei prossimi mesi”.
L’analisi di Bankitalia
Un punto di vista su cui concorda anche Bankitalia nell
“Stabilità economica”
Intanto ieri il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in audizione sulla Nadef, ha spiegato che la prossima manovra economica dovrà fare i conti con un controllo rigoroso della spesa pubblica per monitorare il deficit di bilancio e stabilizzare quello pubblico. In pratica, potrebbero esserci riduzioni di fondi aiservizi pubblici o ai sussidi “e per questo motivo ci sarà chi non sarà contento di questo”. L’esponente della Lega ha poi sottolineato che la priorità sarà di aiutare le famiglie con redditi medio-bassi. Obiettivo, “mantenere la stabilità economica e di favorire una crescita sostenibile nell’interesse del Paese”.