Per la Commissaria europea Ursula von der Leyen “è una vera e propria svolta” aver raggiunto l’accordo sui meccanismi di crisi per i flussi migratori. L’obiettivo della Commissaria è di arrivare a chiudere il Patto su migranti e asilo entro la fine del suo mandato e dopo l’intesa fra Italia e Germania di ieri si è arrivati a un testo più vicino a quello presentato dalla presidenza del Consiglio dell’Ue a luglio scorso. Il Coreper, Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri – l’organo che riunisce gli ambasciatori dei ventisette Paesi dell’Unione Europea – ha approvato l’accordo sul regolamento di gestione delle crisi, a sua volta parte fondamentale del Patto. Voti contrari; Polonia e Ungheria. Astenuti la Slovacchia, Repubblica Ceca e Austria. Ora i nuovi dispositivi possono essere portati al negoziato inter-istituzionale dell’Unione europea. L’accordo è avvenuto sul testo di compromesso della presidenza spagnola di turno del Consiglio dell’Ue che conteneva il ritiro del riferimento alle Ong nei salvataggi.
Superata l’impasse tra Italia e Germania
Nell’ultimo incontro al Consiglio Affari interni, la settimana scorsa, tutto si era arenato perché l’Italia aveva chiesto una riflessione dopo l’impasse con la Germania che, a sua volta, aveva chiesto l’esclusione dei salvataggi compiuti dalle navi Ong dalle possibili situazioni di “strumentalizzazione” dei flussi migratori. E mentre i governi di Italia e Germania polemizzavano apertamente, le reti diplomatiche si sono attivate, e così ieri è stato fatto un passo avanti anche in preparazione del prossimo Consiglio europeo “informale” che si terrà a Granada. Dove, tra l’altro, è annunciato un incontro a due tra il Cancelliere Scholz e la Presidente Meloni proprio per chiarire la parte riguardante le Ong che hanno navi nei mari italiani.
Tajani e Baerbock soddisfatti
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è soddisfatto di quanto deciso ieri dagli ambasciatori anche perché dal testo è stato tolto il riferimento alle Ong “che sembrava quasi una provocazione”. “L’accordo sul regolamento in materia di migranti raggiunto a Bruxelles”, ha spiegato il ministro, “è un successo per l’Italia, frutto di un grande lavoro diplomatico. I nostri partner hanno compreso le nostre istanze. In caso di grandi crisi migratorie tutti gli Stati membri dovranno fare la loro parte”. ”Quando l’Europa decide – ha concluso Tajani – deve tener conto degli interessi di tutti.” Soddisfazione l’ha espressa anche la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock: “abbiamo lottato duramente e con successo a Bruxelles per garantire che gli standard umanitari minimi non venissero indeboliti”.
Il “meccanismo di crisi”
Le regole del “meccanismo di crisi” sono in un testo che stabilisce le misure che possono essere adottate in caso di emergenze conseguenti ai grandi afflussi di migranti. Il regolamento, che era stato presentato dalla Commissione europea a settembre 2020, prevede che lo stato di emergenza possa essere innescato dai Governi nazionali, chiamati a esprimersi su richiesta di una capitale o della Commissione. Una volta dichiarata aperta la crisi, la procedura prevede delle deroghe al “normale” meccanismo di asilo e, di fatto, allunga i tempi durante il quale il paese di arrivo può trattenere i migranti e svolgere le valutazioni previste. Resta fermo il principio per cui chi ha diritto di protezione può restare in Europa, mentre gli altri vengono rimandati indietro. Si tratta di modifiche che aiutano Paesi come Italia, Grecia e Spagna, che sono la prima destinazione dei flussi via mare.