In piazza San Pietro è stato celebrato dal Papa, alla presenza di 12mila persone, il Concistoro ordinario pubblico per la creazione di 21 nuovi porporati, di cui 18 elettori e 3 non elettori. Presenti in Vaticano anche gruppi di pellegrini giunti dai Paesi d’origine dei nuovi cardinali.
La Chiesa non vive di rendita
Il Pontefice, durante l’omelia, sul sagrato della Basilica di San Pietro, ha sottolineato come la Chiesa, e ogni suo membro, “non vive di rendit”, e tanto meno “di un patrimonio archeologico, per quanto prezioso e nobile”. Il Santo Padre ha rimarcato il ruolo della Chiesa, e di ogni battezzato, che “vive dell’oggi di Dio, per l’azione dello Spirito Santo”. Il Vescovo di Roma ha poi aggiunto: “Siamo evangelizzatori nella misura in cui conserviamo nel cuore lo stupore e la gratitudine di essere stati evangelizzati. Anzi, di essere evangelizzati, perché in realtà si tratta di un dono sempre attuale, che chiede di essere continuamente rinnovato nella memoria e nella fede”.
Linguaggio universale
Francesco ha auspicato una “Chiesa Madre, che parla in tutte le lingue, che è una ed è cattolica” e rimanda a all’immagine dell’orchestra: “Il Collegio Cardinalizio è chiamato ad assomigliare a un’orchestra sinfonica, che rappresenta la sinodalità della Chiesa: non solo perché siamo alla vigilia della prima Assemblea del Sinodo che ha proprio questo tema, affinché la metafora dell’orchestra possa illuminare bene il carattere sinodale della Chiesa”.
L’importanza dei cardinali
I cardinali “grazie a Dio sono di tutte le parti del mondo, delle nazioni più diverse”. Il Papa ha poi proseguito così: “Pensando a questa celebrazione e in particolare a voi, cari fratelli, che sareste diventati Cardinali, mi è venuto in mente questo testo degli Atti degli Apostoli. È un testo fondamentale: il racconto della Pentecoste, il battesimo della Chiesa…”. “Ma in realtà il mio pensiero” – ha aggiunto – “era attratto da un particolare: da quell’espressione uscita dalla bocca dei Giudei che ‘abitavano allora a Gerusalemme’. Essi dicono: ‘Siamo Parti, Medi, Elamiti…’ e così via. Questo lungo elenco di popoli mi ha fatto pensare ai Cardinali” ha concluso il Santo Padre, “che grazie a Dio sono di tutte le parti del mondo, delle nazioni più diverse”.