Il Consiglio europeo ha adottato la propria posizione negoziale sul Regolamento Euro 7. Il nuovo Regolamento tratta dell’omologazione dei veicoli a motore e dei motori, nonché dei sistemi, componenti ed entità tecniche destinati a tali veicoli, per quanto riguarda le loro emissioni e la durata delle batterie.
Cambio di passo
La normativa, per la prima volta copre auto, furgoni e veicoli pesanti in un unico atto giuridico. “E’ una nuova linea di buon senso” ha commentato il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso. “Una vittoria della ragione sull’ideologia” e della “linea italiana di responsabilità, concretezza e pragmatismo”, che mirava proprio a questo risultato. La proposta suggerita dalla Spagna e supportata dall’Italia è stata votata a larga maggioranza dagli altri Paesi Ue, con in minoranza Germania, Austria, Lussemburgo e Danimarca. Paesi Bassi, astenuti. Si tratta di un ribaltamento di fronte rispetto alle posizioni precedenti.
Auto pulite entro 2035
La proposta rinnovata riguarda l’omologazione dei veicoli a motore e dei motori, nonché dei sistemi, dei componenti e delle parti tecniche destinati ai veicoli, per quanto riguarda le loro emissioni e la durata delle batterie. “L’Europa è conosciuta in tutto il mondo per la produzione di automobili a basse emissioni e di alta qualità. Vogliamo continuare a perseguire l’obiettivo del miglioramento della qualità dell’aria”, ha spiegato il ministro spagnolo ad interim dell’Industria, Héctor Gómez Hernández a nome della presidenza spagnola di turno, sottolineando che “la nostra posizione è quella di continuare il percorso volto a guidare la mobilità del futuro e ad adottare livelli di emissioni realistici per i veicoli del prossimo decennio, aiutando al contempo la nostra industria a compiere il salto definitivo verso le auto pulite nel 2035.”
Hernandez: equilibrio
Hernandez ha aggiunto che si sta lavorando per “un equilibrio nei costi di investimento dei produttori e un miglioramento dei benefici ambientali derivanti dal regolamento.” La proposta rinvia di di circa due anni i tempi di adozione della nuova normativa, garantendo più tempo alle aziende nella riconversione verso la transizione green sia per i veicoli leggeri sia pesanti. Rimangono in vigore ancora gli standard Euro 6 e il ministro Urso commenta che in questo modo vince la “visione concreta, realistica e pragmatica dell’Italia.” In Italia esiste una filiera dell’automobile di alta gamma e piccoli volumi che sarebbe stata travolta da una transizione accelerata che necessita di investimenti pesanti. Ferrari, Lamborghini, Maserati, sono simboli del Made in Italy che producono circa 50mila vetture ogni anno e per questa categoria il nuovo regolamento prevede che per rientrare nei produttori di “piccoli volumi” debba essere calcolata soltanto la produzione sul mercato europeo e non sui mercati globali. Per i veicoli commerciali, come Iveco e Cnh, resteranno i vincoli di Euro 6. Si tratta di una produzione di circa 320mila veicoli commerciali l’anno.
Urso: strada giusta
“Su questa linea vincente – ha spiegato il ministro Urso – abbiamo sollecitato ulteriori ragionevoli e pragmatiche modifiche al regolamento, che l’Italia intende raggiungere in sede di trilogo che dovrebbe concludersi in questo semestre e per cui facciamo appello alle delegazioni italiane nel Parlamento europeo affinché facciano fronte comune a tutela degli interessi nazionali.” “Siamo finalmente sulla strada giusta, per coniugare gli obiettivi della sostenibilità ambientale alle necessità del sistema sociale e industriale europeo. È finita la stagione della follia ideologica, ora – ha concluso il ministro – prevale il buonsenso della ragione.”