“Il piano di azione 2021-2027, approvato dalla Giunta regionale in attuazione della programmazione del nuovo Por Fesr-Fse (48 milioni di euro di investimento) e finalizzato a proteggere la biodiversità attraverso azioni di tutela e promozione delle aree naturalistiche, insieme ai molti provvedimenti legislativi approvati dal Consiglio regionale, pongono la Calabria in linea con le buone pratiche ambientali, per un uso sostenibile degli ecosistemi e con l’obiettivo della transizione ecologica, per la quale l’Europa mette a disposizione dell’Italia col Pnrr circa 70 miliardi di euro”. È quanto afferma il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso. “Le linee del piano che si articola in più strategie riconoscono alle infrastrutture verdi (Parchi e Riserve) un ruolo centrale per la conservazione della biodiversità, mentre il Consiglio regionale, dal canto suo, ha avviato un’intensa attività legislativa volta ad ampliare le aree protette, sia per intervenire sul degrado degli ambienti naturali, che per valorizzarle e renderle fruibili per fare sviluppo e creare nuova occupazione”, ha aggiunto.
Legge sui ‘Cammini’ naturalistici
Mancuso ha sottolineato che “il Consiglio regionale, in ossequio agli articoli 9 e 32 della Costituzione e alla normativa dell’Unione europea con al centro lo strumento ‘Rete Natura 2000’, ha approvato la legge sui ‘Cammini’ naturalistici, storici e spirituali che la Regione, tra le poche in Italia, ancora non aveva; la legge che istituisce la Riserva Naturale del Mesima; la legge che istituisce la Riserva naturale del Vergari; la legge che ha istituito il Parco marino della ‘Secca di Amendolara’ e la legge sulle Piante officinali, per dare impulso alle tante iniziative imprenditoriali nel settore, tutelando la biodiversità”. Mancuso ricorda anche l’approvazione della legge sulle “Aree protette e sul sistema della biodiversità”, “una vera e propria riforma organica che revisiona e aggiorna una normativa risalente addirittura a vent’anni addietro. Una legge innovativa che consta di oltre 80 articoli e che può consentire alla Calabria di agire con una visione di sistema, per la protezione dei beni ambientali di una regione che per patrimonio boschivo è la quarta d’Italia”.