Nel corso del Forum “Il gioco pubblico alla sfida della sostenibilità”, promosso da Acadi, Associazione Concessionaria di Giochi Pubblici, svoltosi nella sede di Confcommercio a Roma, è stato presentato il Bilancio di Sostenibilità 2022 del comparto e si è fatto il punto con addetti ai lavori e istituzioni sullo stato dell’arte e sul futuro dell’intero settore, in vista dell’approvazione della legge delega sulla riforma fiscale.
Un guadagno per lo Stato
Secondo il documento, nell’anno 2022 il gettito nelle casse dello Stato è pari a 11,2 miliardi di euro; mentre quello generato dal retail è pari a 10,2 miliardi. Una rete su tutto il territorio nazionale che conta oltre 85mila punti vendita, di cui ben 75mila appartenenti alla rete generalista di bar e tabacchi, e oltre 65mila le aziende della filiera che danno lavoro a 150mila persone.
Un gioco sostenibile
Il presidente di Acadi, Geronimo Cardia, nel suo intervento ha spiega la necessità di stilare un bilancio di sostenibilità del comparto del gioco pubblico: “L’apporto del nostro settore non è soltanto valutabile in termini fiscali, previdenziali, occupazionali e di Pil, ma anche in quanto presidio sui territori sotto il profilo della tutela della salute, del risparmio e dell’ordine pubblico, per cui “ridurre, comprimere, limitare o in qualche modo penalizzare direttamente o indirettamente la sua presenza oggi radicata sui territori”, ha fatto presente. Cardia, “significa compromettere gli interessi costituzionali della tutela della salute dell’utente e della fede pubblica, come la prevenzione del riciclaggio dei proventi di attività criminose”.
Legalità e giro d’affari
Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha sottolineato il ruolo svolto da Acadi per quanto riguarda “la sua funzione di promozione e sostegno delle imprese associate che operano nel pieno rispetto della legalità, esprimendo anche un ingente giro d’affari con un contributo erariale di quasi 3 miliardi di euro”, e osserva quanto sia fondamentale il contributo di corpi intermedi, quali Confcommercio, “in un contesto storico caratterizzato da drastici cambiamenti, aggirando, durante la pandemia, una vera e propria emergenza sociale.”
“Definire regole sul territorio”
Lucia Albano, sottosegretaria di Stato al ministero dell’Economia e delle Finanze, è intervenuta al Forum Acadi sulla questione dei giochi on line: “con le difficoltà derivanti dagli indirizzi .com. e con il giro d’affari del gambling non autorizzato che è di circa 25 miliardi”.
Riordino del settore giochi
La sottosegretaria di Stato al ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano, è intervenuta al Forum Acadi ricordando l’impegno del governo Meloni che “si è subito attivato per un riordino del settore con la legge delega fiscale”. “Il tema del gioco”, ha detto Albano, “è un tema nel quale regioni, enti locali e Stato hanno giocato un ruolo determinate. Fino al 2022 c’è stata la volontà di ridurre i giochi all’interno dei territori riducendo l’offerta con il distanziamento dei luoghi fisici. Ora è importante considerare la questione giochi come un sostegno alla legalità e alla socialità”. “Lo Stato vuole tutelare la buona fede dei consumatori e salvaguardare l’ordine pubblico”, ha puntualizzato Lucia Albano, “Un’altra questione è quella dei giochi on line con le difficoltà derivanti dagli indirizzi .com. e con il giro d’affari del gambling non autorizzato che è di circa 25 miliardi”.
Garantire la rete distributiva
Conclusivo l’intervento del direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Mario Lollobrigida: “È fondamentale definire in modo certo regole sul territorio per garantire una rete distributiva ancora più professionale. Abbiamo però dei problemi gravi in alcune Regioni con interventi normativi”, ha infine sottolineato il direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, “che sembrano quasi voler buttare fuori il gioco legale. Serve anche una profonda revisione del comparto del gioco on line”.