Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, a margine della 78esima Assemblea Generale dell’Onu a New York, che lo vede impegnato fino al 23 settembre nelle sessioni plenarie dedicate alla salute globale, ha parlato della strategia contro il Covid -19 per le scuole.
Investire in prevenzione
“Gestire i casi di bambini e ragazzi positivi al Covid ma asintomatici, sulla base del contesto scolastico e quindi della presenza di altri bambini o insegnanti fragili” ha detto il Ministro Schillaci, rilasciando un’intervista al ‘Corriere della Sera’. “Dobbiamo imparare dalla passata pandemia quanto sia importante investire in prevenzione – ha evidenziato il Ministro – questo vale anche per l’Italia. E non solo per il Covid, ma per le malattie oncologiche e cronico-degenerative: dobbiamo cambiare il paradigma, far capire che investire in prevenzione non è un costo ma un investimento”.
Evitare allarmismi
Orazio Schillaci, invitando l’Italia a mantenere un atteggiamento di calma, ha dichiarato: “Bisogna avere un atteggiamento di tranquillità, perché i numeri del contagio sono aumentati, in numero assoluto, però c’è stata di mezzo l’estate e la riapertura delle scuole: due momenti in cui c’è una grossa circolazione di persone. Però, quello cui guardiamo oggi è quante persone poi vengono ricoverate negli ospedali e quante purtroppo finiscono nelle terapie intensive per una malattia più grave. Questo, oggi, è assolutamente sotto controllo. È chiaro che stiamo monitorando con grande attenzione proprio i problemi legati agli studenti. Abbiamo un tavolo di lavoro dove sono coinvolti, oltre al ministero dell’Istruzione e del Merito, il ministero della Salute, l’Istituto superiore di Sanità e le regioni per arrivare a una raccomandazione che senza creare allarme, tenga in sicurezza le persone fragili. Anche perché la nostra attenzione, sia in questa fase che in quella successiva, che inizierà a partire dalla prossima settimana con la vaccinazione, è diretta alle persone più anziane, alle persone fragili che, se infettate dal virus, possono magari sviluppare una forma più aggressiva. E quindi anche per la scuola ci guideranno questi principi. Però senza tornare indietro, senza allarmismi, senza imposizioni di misure che, con quella che è l’epidemiologia attuale, ci sembrano assolutamente da non prendere in considerazione”.
I sintomatici devono stare a casa
Il Ministro Schillaci ha poi precisato: “I pazienti e bambini sintomatici devono stare a casa, come per qualsiasi malattia respiratoria contagiosa”. Per quanto riguarda il periodo di permanenza a casa, in caso di contagio, Schillaci ha sottolineato: “Il tempo necessario perché la positività venga meno; sono contagiosi soprattutto nei primi cinque giorni. Quello su cui ci stiamo concentrando e che stiamo ancora valutando è il comportamento di fronte a casi che siano positivi ma asintomatici”.
Adottare raccomandazioni in base al contesto
In merito alla questione ‘mascherine a scuola’ Schillaci ha detto: “Stiamo valutando se adottare raccomandazioni in base al contesto, cioè in base alla presenza di soggetti fragili o in assoluto. Le nostre decisioni saranno improntate a due concetti cardine. Il primo è che la patologia non presenta più le caratteristiche di virulenza del passato, pur avendo chiaro che i soggetti fragili, gli anziani, i pazienti oncologici e tutti i pazienti a rischio vanno protetti comunque. Il secondo è che dopo aver ricondotto il Covid nell’alveo delle patologie respiratorie trasmissibili, dopo aver tolto l’obbligo di isolamento per i pazienti positivi, stiamo valutando le necessità all’interno delle classi e delle scuole di proteggere i bambini, gli insegnanti e il personale scolastico, che presentano elementi di fragilità”.