Un assist per l’Italia e una tirata d’orecchie per la Francia e altri Paesi europei che non applicano correttamente la Direttiva rimpatri. La Corte di Giustizia del Lussemburgo ha stabilito che i migranti irregolari possono essere respinti da un Paese dell’Unione verso un altro Stato membro solo in casi estremi di minaccia alla sicurezza nazionale. È quindi illegale, ad esempio, la pratica utilizzata dalla Francia che, quando ripristina temporaneamente i controlli di frontiera, respinge al valico di Ventimiglia i migranti sprovvisti di titolo di soggiorno che provengono dall’Italia.
La decisione non piacerà a Parigi, farà saltare i nervi a personaggi come Marie Le Pen e soci, e metterà finalmente Macron di fronte ad una inevitabile scelta: fare quadrato con l’Italia, la Spagna e -perché no- anche la Germania per modificare, una volta per tutte, le vecchie regole di Dublino contro cui ha duramente tuonato oggi il Presidente Mattarella.
Stop alle polemiche Francia-Italia?
Le scaramucce tra Roma e Parigi ora dovrebbero finalmente finire e con esse le strumentalizzazioni politiche che spesso seminano zizzania anche nella maggioranza.
La sentenza apre anche uno spiraglio importante nel buio che circonda le politiche europee sull’immigrazione. Merito di Giorgia Meloni è aver posto il problema dell’immigrazione come questione non nazionale ma europea, facendo asse con la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, cui oggi si aggiunge anche il Presidente del Consiglio Ue Charles Michel che mette all’ordine del giorno del Consiglio informale europeo del 6 ottobre a Grenada proprio la tematica più volte sollevata dall’Italia.
La prudenza fin qui usata da Meloni verso l’Europa sta cominciando a dare i primi frutti e si spera che da Grenada venga anche uno sblocco per l’attuazione del Memorandum con la Tunisia. Rispetto al quale, checché se ne dica, per ora inadempiente è più l’Europa, che non ha mandato a Tunisi neanche un euro, che non l’astuto presidente Sayed che ovviamente alza il prezzo. Mentre decine di migliaia continuano a partire incontrollati da Sfax e da altri porti tunisini.
Immigrazione problema mondiale
Ma la questione migranti non è solo europea. All’Assemblea delle Nazioni Unite Meloni ha richiamato la massima autorità internazionale a mettere nella sua agenda questo tema nell’ottica di una lotta senza quartiere ai trafficanti di esseri umani, i nuovi schiavisti del nostro tempo. Si sa che i discorsi alle nazioni Unite, salvo eccezioni, rimangono quasi sempre lettera morta. Ma avendo l’Italia posto questo problema tocca a lei insistere e creare un consenso ampio sulla visione internazionale della lotta a quelli che chiamiamo scafisti e che i realtà quasi mai conducono carrette del mare ma comodamente se ne stanno a godersi i proventi di questo turpe commercio di esseri umani.
Il bel film di Garrone “Io capitano” forse dovrebbe essere proiettato nelle aule parlamentari per suscitare un dibattito serio su questo argomento.