“La Costituzione italiana rappresenta un progetto di convivenza politica, economica e sociale. Tale progetto si ispira ai valori di libertà ed eguaglianza formale e sostanziale, di tutela dei diritti inviolabili dell’uomo e della sua dignità, di democrazia, di pluralismo, di solidarietà e di tutela delle minoranze”. Con queste parole ieri il Presidente della Camera Lorenzo Fontana (alla presenza tra gli altri del Capo dello Stato Sergio Mattarella) ha aperto a Montecitorio la cerimonia per il 75esimo anniversario dell’entrata in vigore della Carta costituzionale che “offre ai cittadini e alle istituzioni della Repubblica democratica le coordinate con le quali garantire lo sviluppo e il progresso della comunità civile”. Per Fontana la diffusione della carta costituzionale, a partire dai princìpi fondamentali custoditi nei suoi primi 12 articoli, è un vero e proprio antidoto a quella insidiosa ‘malattia dell’indifferentismo’ denunciata da Piero Calamandrei nel 1955: “Lo sviluppo e il progresso della comunità civile a cui mira la Costituzione sono obiettivi che possono realizzarsi solo se si nutrono della partecipazione di tutte le diverse componenti del corpo sociale e politico”. Ieri in Aula erano presenti tanti adolescenti e proprio a loro Fontana si è rivolto, ricordando che la Costituzione rappresenta il luogo della libertà e quindi sono proprio i più giovani “che devono avere la forza di alimentare costantemente le sue fondamenta con il loro spirito e la loro dedizione per questa che è una Carta viva, non inerte”. Fontana ha poi ringraziato l’Amministrazione della Camera dei Deputati che, in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi, ha realizzato una versione della bandiera nazionale accessibile anche a coloro che non sono in grado di ammirarne i colori: “Attraverso questo ‘Tricolore tattile’ abbiamo pensato di trasmettere a tutti, ma in particolare a coloro che immaginano i colori senza poterli vedere, il significato profondo che racchiudono il verde, il bianco e il rosso della nostra bandiera”.
Lo sport entra nella Costituzione
A rappresentare il mondo giovanile, ieri a Montecitorio c’è stata la campionessa di scherma Bebe Vio, la quale ha ricordato l’articolo 34 della Costituzione, quello legato all’istruzione: “Tutti noi abbiamo un sogno e l’insegnamento ci dà la possibilità di poterci arrivare. Il sogno rimarrà per sempre un sogno finché lo terremo in un cassetto: l’istruzione ci dà la possibilità di tirarlo fuori e di fare una lista effettiva di quello che ci servirà per realizzarlo”. Si è poi detta “gasatissima” per via del fatto che lo sport sarà inserito all’interno della Carta costituzionale con la modifica dell’articolo 33.
Amato, Coraggio e Sciarra
Sul tema dell’istruzione sono ruotati poi i discorsi dei Presidenti emeriti della Corte Costituzionale, Giuliano Amato e Giancarlo Coraggio. Per il primo la società manifesta un rinnovato bisogno di fattori coesivi, “ma sarebbe davvero troppo illusorio pensare che la scuola possa bastare a sé stessa nel portare gli studenti ai risultati educativi che servono: perché questo accada, occorre che si mettono al lavoro tutti coloro che dispongono di fattori coesivi e sono in grado di farli circolare, come il volontariato e la politica”. Per Coraggio, il diritto allo studio è un diritto fondamentale e riconosciuto dalla Costituzione: “La scuola deve contribuire a creare una cittadinanza attiva e democratica”. Ha preso la parola anche il Presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra che in merito alla Carta ha detto che “ha saputo rendersi permeabile a nuove istanze sociali ed è cresciuta con la società, grazie all’interlocuzione costante che tutte le istituzioni democratiche hanno posto in essere”.
Da segnalare che è stato il tenore Andrea Bocelli a dare in via e a chiudere la cerimonia, cantando prima l’Inno Nazionale e infine il brano ‘Nessun dorma’ tratto dall’opera ‘Turandot’ di Giacomo Puccini. E per l’artista toscano sono stati applausi a scena aperta.