domenica, 17 Novembre, 2024
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Pnrr. Commissione: quarta rata ok monito sui tempi

Fitto: premiato l’impegno del Governo

Un via libera accolto con soddisfazione da Roma ma spunta una preoccupazione di Bruxelles per i tempi di attuazione. Per la revisione del Piano nazionale di ripresa ieri è arrivata per il Governo e la maggioranza di Centrodestra una buona notizia con il via libera ai progetti della Quarta rata, un semaforo verde accompagnato da un monito per il timore della Commissione per “un crescente rischio di ritardi”. Preoccupazione che tuttavia l’Esecutivo ora non avverte.

Fitto: risultato che ci premia

Il via libera ha suscitato il commento positivo del ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto. “Si tratta di un risultato molto importante”, sottolinea, “che premia il lavoro svolto in questi mesi e che accogliamo con grande soddisfazione”. Rispetto alle perplessità e critiche delle opposizioni, si tratta infatti di un successo, perché è stata accettata una rimodulazione che, da una parte taglia alcuni progetti ritenuti indietro rispetto al ruolino di marcia della loro attuazione e, dall’altra dirotta i fondi – la cosiddetta Quarta rata – per opere che sono realizzabili in tempi certi. “Insieme ai miei omologhi degli Affari Europei, riuniti a Bruxelles per il Consiglio Affari Generali”, spiega il ministro Fitto, “abbiamo adottato la decisione che accoglie definitivamente le richieste di modifica, presentate dal governo italiano, di alcuni obiettivi relativi alla quarta richiesta di pagamento del Pnrr. Si tratta di un risultato molto importante”.

Via libera alle modifiche

Il piano che è stato revisionato dal Governo riguarda 10 misure, tra cui gli “incentivi per l’efficienza energetica nell’ambito del Superbonus, l’aumento delle strutture per l’infanzia, lo sviluppo dell’industria spaziale e cinematografica e il trasporto sostenibile”, ricorda in una nota il  Consiglio Ue. Il disco verde rispetto ai complessivi 27 obiettivi associati alla quarta rata del Pnrr prevede una aggiunta per la realizzazione di nuovi alloggi per l’edilizia universitaria.

I nuovi settori premiati

Secondo il Governo la revisione ha il merito di poter attuare opere in sintonia con le finalità del Pnrr in particolare per i contesti e i luoghi dove saranno realizzate le opere. C’è una unità di intenti che favorisce l’economia, il lavoro e lo sviluppo. Nel merito i progetti sono stati rimodulati per la realizzazione di asili nido, per opere relative la transizione ecologica nei settori dell’edilizia, del trasporto stradale e del trasporto ferroviario, al sostegno alle imprese femminili e alla lotta contro la povertà educativa. Fino a progetti innovativi per l’aerospazio e le sperimentazioni per l’idrogeno nella mobilità ferroviaria e nei settori altamente inquinanti. Da ricordare che la revisione dei progetti non andrà ad incidere sulla cifra totale. Il costo del piano modificato rimane invariato, pari a 191,5 miliardi di euro, di cui 68,8 miliardi di euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro in prestiti.

Il rischio ritardi

Nella nota di accompagnamento la Commissione Ue pone, tuttavia, un rilievo rispetto ai tempi di realizzazione del Pnrr che potrebbero dilatarsi fino ad un punto critico. Il richiamo è rispetto all’impiego del Fondo per la ripresa e la resilienza (Recovery Fund), per  “un crescente rischio di ritardi”. In ballo ci sono i fondi assegnati a 151 tappe e obiettivi del piano, in tutto un cifra stellare di 42 miliardi di euro. Inoltre si ricorda che a dicembre dello scorso anno il Governo aveva presentato una richiesta di pagamento, approvata dalla Commissione lo scorso 28 luglio 2023. Bruxelles, tuttavia, vuole vedere le opere realizzate, così la Commissione chiede di: “procedere rapidamente con l’attuazione del piano e la negoziazione della sua modifica è essenziale data la natura temporanea del piano in vigore fino al 2026”.

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