Grandi movimenti della Nato in Europa. L’Alleanza prevede di radunare 41.000 truppe la prossima primavera per testare la prontezza a respingere un’invasione russa. Sono programmate tra le 500 e le 700 missioni di combattimento aereo, più di 50 navi e circa 41.000 truppe. È la più grande esercitazione di comando congiunto dai tempi della guerra fredda.
Esercitazione nel Mar Baltico
Intanto circa 30 navi da guerra e 3.200 membri del personale provenienti da 14 nazioni stanno partecipando all’esercitazione navale annuale di due settimane sulle coste settentrionali, che finirà a fine mese, nel Mar Baltico, principalmente al largo delle coste di Estonia e Lettonia. Guidata dalla Marina tedesca, l’esercitazione Northern Coasts è una delle più grandi della regione e si concentra per la prima volta sulla guerra di alto livello e sulla difesa collettiva degli alleati della Nato. È coinvolto personale di Belgio, Canada, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Stati Uniti e Svezia (invitata). L’esercitazione, che si tiene ogni anno, viene condotta per la prima volta dal nuovo Comando della Marina tedesca a Rostock.
Rapporti con Israele
Dylan White, portavoce ad interim della Nato, ha detto che “La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha radicalmente modificato la situazione della sicurezza nel Mar Baltico, e la Nato ha sostanzialmente aumentato la sua presenza difensiva nella regione. Esercitazioni come queste inviano un chiaro messaggio che la Nato è pronta a difendere ogni centimetro del territorio alleato”.
Intanto il vice segretario generale Mircea Geoană ha appena visitato Israele e incontrato il presidente Isaac Herzog, il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant. Il Vice Segretario Generale ha sottolineato lo stretto e duraturo partenariato tra la Nato e Israele e gli sforzi volti a rafforzare la cooperazione sul cambiamento climatico, sull’innovazione e sulle nuove tecnologie. Geoană ha inoltre partecipato a una cerimonia commemorativa presso lo “Yad Vashem”, il Centro mondiale per la memoria dell’Olocausto, e ha visitato il Centro Peres per la pace e l’innovazione.
Nato verso Europa Est
Gran movimento anche nell’Europa dell’Est: il Segretario generale aggiunto per le operazioni della Nato, Tom Goffus, è appena stato in Bosnia-Erzegovina dove ha avuto un colloquio con il ministro della Difesa e con il comandante del quartier generale della Nato a Sarajevo e il comandante dell’operazione Althea dell’Unione europea. Goffus ha detto che “una Bosnia-Erzegovina stabile e sicura e Balcani pacifici sono di interesse strategico per l’Alleanza. Per molti anni la Nato ha sostenuto la Bosnia-Erzegovina nello sviluppo delle sue capacità di difesa e sicurezza, anche attraverso gli sforzi del quartier generale della Nato a Sarajevo”. “Le Forze Armate della Bosnia ed Erzegovina”, ha aggiunto, “rappresentano un esempio riuscito di istituzione multietnica.” E riguardo l’adesione alla NATO Goffus ha detto: “incoraggiamo le Autorità della Bosnia-Erzegovina a sfruttare appieno il sostegno della NATO ai suoi sforzi di riforma e a presentare il suo Programma di riforme per il 2023, fatta salva una decisione finale sull’adesione.”
Mentre l’ammiraglio Rob Bauer, si è recato nella Repubblica di Macedonia del Nord, su invito del capo della difesa, il tenente generale Vasko Gjurchinovski. Durante la sua visita ha incontrato il presidente della Repubblica della Macedonia del Nord Stevo Pendarovski, il ministro della Difesa Slavjanka Petrovska e il ministro degli Affari esteri Bujar Osmani.
Le forze speciali “Lupi”
L’ammiraglio Bauer ha visitato anche il mitico battaglione delle forze speciali “Lupi” presso la caserma di Ilinden e ha avuto modo di dire che “negli ultimi tre anni, la Macedonia del Nord ha dimostrato di essere un alleato affidabile, contribuendo attivamente alla difesa collettiva dell’Alleanza. Ha fornito sostegno essenziale al partner Ucraina, attraverso aiuti finanziari, militari e umanitari. Questo continuo sostegno sta facendo la differenza in prima linea”.