domenica, 7 Luglio, 2024
Cultura

Romaeuropa Festival vetrina (e non solo) dello spettacolo internazionale

Romaeuropa Festival si conferma radar delle istanze contemporanee e custode dei fondamenti dello spettacolo dal vivo. Nella conferenza stampa, tenutasi martedì nella splendida cornice dell’Istituto Svizzero, a Villa Maraini, Sidi Larbi Cherkaoui, coreografo tra i più importanti al mondo, insieme a Fabrizio Grifasi, Direttore artistico del festival, hanno usato parole che esprimono intenti travalicanti, senza mai lasciare indietro la parola “radici”. È proprio questa commistione e questa capacità di legare insieme discipline e orizzonti distanti, senza abdicare, ma anzi, valorizzando lo soggettività, a racchiudere tanto il successo del Romaeuropa Festival, giunto ormai alla trentottesima edizione, quanto il pensiero creativo dello spettacolo scelto come opening del festival: “Ukiyo-e” di Sidi Larbi Cherkaoui e Ballet du Grand Théâtre de Genève. Letteralmente “immagini da un mondo fluttuante”, Ukiyo-e, vuole celebrare l’essere umano, la sua capacità di reagire alle continue mutazioni e fratture del presente, attraversare una geografia fluttuante di suoni, immagini, movimenti: è per questo simbolo e scintilla propulsiva del festival e suo spettacolo di apertura, il 6 e il 7 settembre nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”.

Il Romaeuropa Festival, come ha ricordato il direttore artistico durante la conferenza stampa, insieme a Monika Schmutz Kirgöz – Ambasciatrice di Svizzera in Italia | Joëlle Comé – Direttrice dell’Istituto Svizzero Anne Laure Léger- Rappresentante Generale delle Fiandre in Italia e Guido Fabiani – Presidente della Fondazione Romaeuropa, “l’intento del Festival è rendere l’Italia e la sua capitale centro del dialogo tra arti, discipline e culture internazionali”. E di questa volontà Romaeuropa ne dà prova eccellente, sia attraverso i diversi percorsi del festival (Generazioni, Orizzonti, Una geografia di suoni), sia attraverso l’articolazionee i numeri del festival: 90 spettacoli, 300 aperture di palcoscenico, oltre 500 artisti provenienti da 34 paesi.
Lo spettacolo inaugurale firmato dal grande coreografo fiammingo appare come una bussola per orientarsi all’interno del programma del REF2023, articolato dal direttore generale e artistico Fabrizio Grifasi sotto il titolo Le geografie del nostro tempo: oltre due mesi di programmazione (dal 6 settembre al 19 novembre) per sfumare i confini tra musica, teatro, danza, nuovo circo, arti digitali e creazione per l’infanzia, essere luogo di incontro e crocevia di culture e discipline, interrogare il patrimonio contemporaneo, indagare le nuove frontiere della ricerca artistica costruendo reti di collaborazioni internazionali.

La prima nazionale di Ukiyo-e è realizzata, non a caso, con il sostegno della Repubblica e del Cantone di Ginevra, della Città di Ginevra e dell’Istituto Svizzero per la presenza delle danzatrici e dei danzatori del celebre Balletto ed è presentato nell’ambito del focus dedicato alla creazione artistica fiamminga articolato grazie alla partnership triennale avviata con Flanders State of The Art. Lo spettacolo rappresenta, inoltre, il primo appuntamento del percorso che il REF2023 dedica alla grande danza contemporanea con Dance Reflections by Van Cleef & Arpels, progetto con il quale la celebre maison sostiene la creazione coreutica e di cui Romaeuropa è, per il secondo anno, unico partner italiano.

A partire dalla stagione 2022-2023, Sidi Larbi Cherkaoui dirige il Balletto del Grand Théâtre de Genève. Oggi tra i più acclamati e conosciuti coreografi al mondo, ha attraversato la storia del Romaeuropa Festival: nel 2003 al Teatro Valle la presentazione del suo Foi seguita nel 2004 da Tempus Fugit, quindi la collaborazione con Akram Khan nel 2007 per Zero Degree, quella con María Pagés nel 2009 per Dunas, e il più recente Fractus V presentato al REF2017.

La settimana inaugurale del festival prosegue il 10 e l’11 settembre (ancora nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”) con la prima nazionale di EXIT ABOVE – after the tempest nuova produzione di Anne Teresa De Keersmaeker e della sua compagnia Rosas e il 12 settembre con il live Tomorrow Comes the Harvest del leggendario Jeff Mills con Jean-Phi Dary e Prabhu Edouard (apertura concerto di Raffaele Attanasio).

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