lunedì, 16 Dicembre, 2024
Attualità

La Giornata Mondiale della Fisioterapia 2023

Dal 1996 la World Confederation for Physical Therapy (WCPT) promuove nella data dell’8 settembre la Giornata Mondiale della Fisioterapia, con l’obiettivo di sensibilizzare al ruolo della fisioterapia per la salute di pazienti e cittadini. Tale ricorrenza è l’occasione per ricordare e promuovere il contributo che la professione del fisioterapista assicura nei confronti della salute dell’intera popolazione in tutti i luoghi di vita. ‘La fisioterapia in tutti i luoghi di vita’ è infatti il tema proposto dalla Federazione nazionale degli Ordini della professione sanitaria di Fisioterapista ‘Fnofi’.

Ordini dei Fisioterapisti – Ofi

‘La fisioterapia in tutti i luoghi di vita’ è dunque il tema a cui gli Ordini territoriali e l’Associazione Italiana di Fisioterapia (AIFI) hanno aderito per sottolineare il valore aggiunto alla qualità di vita che la professione competente e sempre aggiornata assicura a chi manifesti un bisogno fisioterapico, ma anche per festeggiare un anno dall’istituzione dell’Ordine professionale. Il presidente della Fnofi, Piero Ferrante ha dichiarato: “È per noi un’occasione importante perché da un lato ci permette di ricordare la nascita della casa comune dei fisioterapisti, visto che proprio un anno fa ci veniva comunicata la nascita del nostro Ordine professionale. Dall’altro ci consente, insieme alle istituzioni, ai cittadini e agli specialisti di vari ambiti clinici, di riflettere sul futuro della nostra professione’. Nati l’8 settembre del 2022 gli Ordini dei Fisioterapisti-Ofi sono oggi 38 e registrano l’iscrizione complessiva di 70.388 fisioterapisti. Nello specifico c’è 1,2 fisioterapista ogni 1000 abitanti. “Con i profondi mutamenti demografici ed epidemiologici in atto – spiega Piero Ferrante – i bisogni di salute sono completamente mutati e la necessità di accompagnare i cittadini nell’arco di tutta la vita, obbliga le professioni sanitarie a interrogarsi e modificarsi in ragione delle nuove richieste”. Il numero dei fisioterapisti sale a 5,24 quando ci si riferisce a persone di età compresa tra 65 e 84 anni e a 36,81 fisioterapisti in riferimento a 1000 abitanti over 85. Il 54,8% dei professionisti è impegnato in ambito muscoloscheletrico e reumatologico, il 17,1% in quello neurologico, il 13,2% nelle geriatrie, il 2,9% interviene nell’età pediatrica e la restante parte opera in ambito cardio-respiratorio e nell’area sportiva.

Il ruolo della fisioterapia nella salute

Il Rapporto di Oms Europa del 2022 ha stimato che il 42% della popolazione europea (circa 400 milioni di persone) necessiterebbe di cure riabilitative. Più nel dettaglio, in Italia sono oltre 27 milioni le persone (44,9% della popolazione) che avrebbero bisogno di interventi riabilitativi, per il 61,2% a causa di disfunzioni del sistema muscolo-scheletrico, per un altro 18,9% di disturbi sensoriali. Secondo Oms la maggior parte della popolazione che necessita di cure riabilitative non riceverebbe le prestazioni di cui ha bisogno, portando a un totale stimato di 3,6 milioni di anni di vita sana persi a causa di una condizione di salute che richiede riabilitazione. Tra i principali ostacoli all’accesso delle persone alla riabilitazione il rapporto Oms indica la scarsa consapevolezza di cosa sia la riabilitazione, di come funzioni e dei suoi benefici, nonché la presenza di idee spesso errate sull’accessibilità economica; inoltre, i numeri mostrano una grave carenza di professionisti della riabilitazione. A riguardo Melania Salina, vicepresidente Fnofi, dichiara: “Ormai non c’è alcun dubbio sul ruolo chiave della fisioterapia nel garantire il diritto alla salute. Nella giornata in cui si celebra la Fisioterapia nel mondo, Fnofi dichiara il proprio impegno: nei prossimi mesi lanceremo una campagna per raggiungere i cittadini e censire meglio la totalità del bisogno riabilitativo. Se c’è un sommerso di cure perse, abbiamo la necessità e il dovere di proporre al sistema quelle soluzioni che consentano davvero di offrire risposte ai 27 milioni di italiani che necessitano di riabilitazione, anche attraverso l’utilizzo e la gestione delle nuove tecnologie”.

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