A Trieste domenica 3 settembre la Banca d’Italia esporrà una serie di tagli storici da ‘Mille lire’ provenienti dal Museo della moneta di Roma. Per la prima volta in Italia, l’esposizione del taglio iconico simbolo dell’italianità potrà essere ammirato dal pubblico nella sede triestina Bankitalia durante un ‘open day’ in occasione dell’iniziativa ‘In viaggio con la Banca d’Italia’, un percorso a tappe attraverso il Paese per promuovere la cultura finanziaria, raccontare la banca centrale e aprire un dialogo diretto con persone, imprese e istituzioni.
Mostra esclusiva
Il direttore della sede di Trieste della Banca d’Italia, Marco Martella, ha spiegato: “Saranno vari gli esemplari esposti in una mostra esclusiva, allestita a Trieste per la prima volta in Italia. Nell’allestimento anche quelli emessi dalle banche regionali nella seconda metà dell’Ottocento, come Banca nazionale toscana, Banco di Sicilia, Banco di Napoli, caratterizzate da personaggi esistenti e allegorici distintivi dell’Italia e dei territori per arrivare alle mille lire emesse dalla Banca d’Italia, rappresentate dal biglietto disegnato da Barbetti nel 1897 e da quello pregiatissimo, soprannominato ‘Le regine del mare’, disegnato da Capranesi nel 1930, sul cui recto sono rappresentate le repubbliche marinare di Venezia e di Genova”.
Storia dell’evoluzione economica
Tra le banconote selezionate per l’evento compaiono anche le mille lire emesse dalla seconda guerra mondiale in poi, raffiguranti Giuseppe Verdi (1962 e 1968), Marco Polo (1982) e Maria Montessori (1990) e dei periodi di occupazione americana e inglese nel 1943. Secondo uno studio presentato dal direttore Marco Martella, le mille lire rapportate al Pil pro capite nel 1896, anno della prima lira emessa da Bankitalia, valevano il 257% del Pil pro capite, ovvero occorrevano due anni e mezzo di lavoro per guadagnarle. Tuttavia, nei primi anni 2000, al termine del corso legale della moneta, mille lire valevano lo 0,002% del Pil pro capite. Il direttore Martella della sede triestina, evidenziando che tale dato mostra l’evoluzione economica dell’Italia nel tempo, ha sottolineato: “Questa mostra non racconta solo una storia inflazionistica, ma anche quella della crescita economica del Paese”.