È una questione di prossimitá, di linguaggi. Tra pari ci si intende meglio. Nel mondo in rapida evoluzione della finanza personale, i social media stanno diventando i nuovi luoghi di aggregazione dove gli influencer finanziari stanno emergendo come dei veri e propri mentori digitali, aiutando i propri pari a navigare il complesso mondo della finanza personale. Insomma, un’alleanza tra giovani generazioni.
Social media e finanza personale: questione di feeling
Questa nuova ondata di influencer è composta da esperti finanziari certificati che hanno abbracciato l’educazione finanziaria come missione. Il Financial Times ne cita alcuni. Per esempio, Tim Merriman-Johnson, noto come Signor MoneyJar su Instagram, sta guidando una community di 17.000 follower con consigli su risparmio e pensioni. Bola Sol, una coach finanziaria di Londra che ammette di essere diventata più sicura nell’affrontare argomenti come la proprietà, ha iniziato a creare podcast. Kia Commodore, un creatore di contenuti di 25 anni, gestisce invece una pagina di orientamento finanziario su Instagram, concentrando i suoi post sull’acquisto della prima casa e il risparmio per la pensione.
Alfabetizzazione finanziaria e mobilità sociale
Quanto sta accadendo è molto rilevante considerando la stretta correlazione tra alfabetizzazione finanziaria e mobilità sociale, come tra gli altri conferma uno studio della Banca d’Italia. Infatti, i giovani che crescono in paesi con alta mobilità intergenerazionale tendono ad essere finanziariamente più istruiti. Inoltre, rivelano altre ricerche, l’alfabetizzazione finanziaria è associata a comportamenti finanziari attivi, come la scelta degli investimenti, che influiscono sulla ricchezza e sul benessere finanziario a lungo termine.
L’occhio del regolatore
Tuttavia c’è una sfida: il mondo digitale è pieno di insidie. Alcuni influencer promuovono investimenti rischiosi senza adeguati avvertimenti sui pericoli. Inoltre, la rapidità di piattaforme veloci come TikTok può ostacolare la comprensione completa dei contenuti finanziari. Per questo motivo, i regolatori hanno cominciato prestare particolare attenzione. Per esempio, nel Regno Unito, la Financial Conduct Authority (FCA) ha introdotto nuove linee guida che richiedono alle aziende di monitorare da vicino gli influencer che promuovono i loro prodotti.
Nel frattempo resta pressante la necessità di consulenza finanziaria, specialmente tra i giovani. Attualmente, solo l’8% della popolazione paga per la consulenza finanziaria, creando così le premesse affinché il divario tra chi è finanziariamente alfabetizzato e chi non lo è continui a crescere. Gli influencer finanziari stanno facendo in parte da contrappeso provando a colmare questa lacuna, fornendo consigli gratuiti e accessibili. Tuttavia, seppur il loro ruolo è senza dubbio prezioso, “better safe than sorry”.